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Giovedì, 25 Aprile 2024
Delirio di vita

Delirio di vita

A cura di Lucilla Vianello

Pazienti oncologici di serie A e di serie B per il vaccino

Non avendo ricevuto ancora nessuna risposta alla mia prenotazione per il vaccino ed essendo una paziente oncologica, telefono in Usl. Rimango sconvolta da quanto mi viene riferito: vengono chiamati solo quelli che stanno sostenendo una cura chemioterapica negli ultimi otto mesi. Gli altri che come me stanno sostenendo una cura ormonale o hanno terminato quella chemioterapica 8 mesi fa devono aspettare il loro turno come persone “normali” e per cui verranno chiamati in base alla fascia d’età.

Corro a cercare notizie su internet e trovo che il Presidente AIOM dice: “Il punto cruciale è se il paziente oncologico, in quanto a rischio, debba essere considerato nella fascia dei soggetti che devono essere inseriti nella priorità.” Ok. Ci può stare. Capisco benissimo che chi sta attraversando in pieno la malattia e affrontando le cure chemioterapiche sia immunodepresso, ma come fanno a dire ad un paziente che ha finito tale cura 8 mesi fa che deve aspettare? In che senso? Non è pur sempre un paziente oncologico chi è stato operato e chi prosegue le cure?

Sul portale Magazine della Fondazione Umberto Veronesi viene riportato: “Al di là dei limiti temporali esplicitati nel documento, le persone con una diagnosi di cancro in attesa di intervento chirurgico, coloro che hanno interrotto le cure oncologiche o i lungosopravviventi (che hanno concluso le terapie da oltre cinque anni) rientreranno nelle rispettive categorie di priorità alla pari dei coetanei che non si sono mai ammalati di cancro.” A parte la definizione di “lungosopravviventi” che mi fa sorridere (perchè non chiamarli immortali), mi chiedo ma nelle vaccinazioni per gli over 80 a chi hanno dato la precedenza? Ca va sans dire.

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