Giovani, innovazione ed eccellenze: il rilancio dell’Italia passa da qui
La situazione della pandemia e della crisi economica ha portato ad una situazione molto complessa per l’ecosistema Paese e le giovani generazioni sono state particolarmente colpite da questo momento di grande fragilità.
Prendendo spunto dalle attività e delle considerazioni di coloro che sono impegnati per portare avanti progettualità di valore sul fronte lavoro e giovani, di particolare interesse è la testimonianza di Cosmano Lombardo CEO Search On Media Group e ideatore del Web Marketing Festival che sostiene come “la capacità di sognare che hanno i giovani sia la loro dote più importante in questo momento, perché sono proiettati nel futuro, non devono perdere assolutamente la loro capacità di guardare oltre, però è importante anche che ci sia un rapporto tra le generazioni precedenti e i giovani in modo che ci sia sempre un contatto tra tradizione e innovazione”.
E se si pensa alla ricetta e alle linee guida per un rilancio dell’economia italiana dopo il grave momento di crisi dovuta alla pandemia da Coronavirus, il dott. Cosmano sottolinea l’importanza dei fattori penalizzanti per l’economia italia: prima di tutto il costo del lavoro, troppo alto in Italia. Seconda cosa creare delle reti infrastrutturali nel Sud Italia, per colmare il gap tra il Sud e il Nord. Terza linea guida per una pronta ripresa del sistema paese italiano è il rapporto tra le istituzioni e l’innovazione. Quando le istituzioni non riescono a mettersi in sintonia con la richiesta di innovazione e soprattutto le proposte innovative che vengono sia dalla startup, dalle piccole imprese, ma anche dalle realtà territoriali come i borghi che in questo periodo si stanno rivalutando tantissimo e si stanno rilanciando proprio come protagonisti della ripresa.
E se si guarda a come gli altri paesi europei stanno affrontando la situazione anche grazie ai fini del recovery fund, i numeri sono assai importanti. Come ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori si sostiene da sempre le politiche giovanili e l’innovazione digitale e a tal fine propone di annoverare nel Recovery Fund dei progetti mirati per l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, per la completa digitalizzazione del mondo della scuola, dell’Università e della ricerca, per colmare il digital divide tra le regioni del Nord e quelle del Sud.
I numeri in termini di voci di spesa da parte degli altri paesi prevedono un grande disegno per favorire il rilancio. La Spagna concentrerà più della metà della spesa (72 mld) nei primi tre anni, destinando il 18% di tutto il Recovery Plan a istruzione e formazione. Madrid stima che il piano creerà più di 800.000 posti di lavoro in un periodo di tre anni. In Francia accanto al sostegno alle imprese e agli stimoli per l’innovazione, trovano un ampio spazio le misure per l’occupazione (circa 20 mld), e il sostegno alle famiglie a basso reddito. Per l’occupazione giovanile sono stati stanziati circa 7 miliardi in vari programmi, come la formazione settori strategici e dinamici (1,8 mld), da collegare in parte anche ad altri 7 miliardi per la formazione lavoro. Berlino intende investire buona parte della propria quota-parte delle risorse del Ngeu – circa 29 miliardi – per progetti relativi alle infrastrutture e alla decarbonizzazione. L’attenzione per le nuove generazioni in questo caso la troviamo nelle risorse destinate alla digitalizzazione della scuola e alle politiche sull’occupazione.