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Giovedì, 25 Aprile 2024
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A cura di Gabriele Ferrieri

Green economy, autonomia energetica: opportunità e strategia per l’Italia

La situazione geopolitica ha portato a profonde riflessioni da parte della comunità europea sul tema dell’energia e dell’essere dipendenti sull’approvvigionamento da parte di paesi terzi. Molti gli interrogativi e poche le risposte, in quanto il dibattito sia a livello politico che a livello aziendale è ancora molto fluido e non permette una definizione univoca.

I dati evidenziano come l’Italia dipenda per quasi l'80% da altri Paesi dal punto di vista energetico. La guerra Russia-Ucraina ha messo in luce tutte le fragilità di un sistema che importa il 25% del fabbisogno da Mosca. Le possibilità per affrancarsi da questo sistema esiste, ma richiede un percorso almeno ventennale e l'ammodernamento delle reti di distribuzione.

L'obiettivo è arrivare a un sistema basato sulle rinnovabili e con produzione diffusa e intelligente. Per intelligente, si fa riferimento ad una produzione garantita da molteplici punti di produzione che riportino in termini di distribuzione nella rete nazionale, il surplus energetico. Se ridisegnare totalmente la rete è un concetto non percorribile e non attuabile, è invece da promuovere l'utilizzo di tecnologie intelligenti che permettono di gestire la rete in modo da poter ottimizzare i carichi. Aspetto ripreso anche dal Manifesto dell’ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori su ruolo e tendenze della transizione ecologica per il Paese.

Le aziende energetiche rappresentano il perno su cui s’incardina lo sviluppo sostenibile del Paese, perché lavorare alla transizione dalle fonti fossili alle rinnovabili significa incidere direttamente sui livelli di emissioni di anidride carbonica del sistema energetico nel suo complesso e quindi sull’impronta climatica di qualsiasi attività, anche di quelle che l’energia la consumano. La transizione energetica è il grande laboratorio, a livello europeo e nazionale, in cui s’imposta la sostenibilità e la competitività di tutto il sistema economico per gli anni a venire.

L’Italia importa circa 29 miliardi metri cubi all'anno di gas da Mosca, il 40% circa dei 75 miliardi che il nostro paese consuma ogni anno. Pur diversificando le fonti e accelerando sulle rinnovabili il cammino per una reale autonomia energetica da Mosca è molto lunga e richiederà probabilmente anni. Ma l'obiettivo è quello, sottolinea anche il Presidente del Consiglio Mario Draghi. E la visita in Algeria è uno dei passaggi chiave della strategia italiana.

Con l’aiuto dell’Europa e di un vero e proprio "Energy deal", si potrebbe avviare un programma senza precedenti su un percorso di sviluppo legato alla sostenibilità e che vedrebbe la comunità europea unita sul fronte internazionale, dando quindi prova di un programma strategico di coesione e che guarda anche agli obiettivi dell’Agenda ONU 2030. La strada è tracciata. Ora tocca percorrerla.

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