Dopo le mancate aggiudicazioni nei mesi scorsi, l’Italia accarezza l’idea di poter ospitare nella città di Roma, l’Agenzia esecutiva europea per l’istruzione e la cultura, denominata Eacea, la quale gestisce i finanziamenti per l’istruzione, la cultura, gli audiovisivi, lo sport, la cittadinanza e il volontariato. L’Agenzia ha in carico oltre 5.000 progetti ed è dotata di un budget di un miliardo di euro all’anno. E’ stata istituita il 1 gennaio 2006, dipende direttamente dalla Commissione Ue e gestisce tra l’altro i finanziamenti di programmi come Erasmus+ ed Europa Creativa.

Importante la connessione con Roma che proprio nei giorni scorsi è stata scelta come sede del G20 della cultura con inaugurazione al Colosseo e la stessa Eacea che ad oggi è guidata dall’italiano Roberto Carlini, romano, che dal 2019 ne è diventato direttore esecutivo.

Importante il suo ruolo anche nel campo dell’industria dell’audiovisivo. Ed è qui che il ministro Franceschini rilancia l’dea di trasformare gli studios di Cinecittà in una Hollywood europea. Proprio per questo il Pnrr destina a Cinecittà 300 milioni di euro di fondi - il massimo investimento Ue su Roma - che dovranno servire, come si legge nel piano, “a potenziare la competitività del settore cinematografico e audiovisivo italiano” e ad attenuare l’impatto sociale ed economico della crisi che si è abbattuta con particolare veemenza su questo comparto.

In una fase di rilancio del protagonismo culturale di Roma nel dopo Covid, portare un organismo come la Eacea sarebbe un tributo alla forza storica della città eterna ma anche un importante riconoscimento al ruolo che Roma può svolgere più e meglio di altri nella rinascita culturale, e quindi anche economica, dell’Europa.

In questo contesto, l’ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori, come punto di riferimento dell’innovazione in Italia e tra le realtà più rappresentative dell’ecosistema paese, aveva in più occasioni evidenziato l’importanza di investire maggiormente nella cultura e nel digitale, come illustrato anche tra i capisaldi del suo Manifesto per la Next Generation Eu, in cui la valorizzare del patrimonio storico, artistico e culturale italiano ed europeo, rappresenta un punto di partenza imprescindibile per il rilancio economico e sociale del continente e del “bel paese”.