rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Digital Italia

Digital Italia

A cura di Gabriele Ferrieri

Innovazione e giovani: dati e prospettive a confronto per il rilancio dell’Italia

L’Italia prosegue la sua corsa nel tentativo per riavviare la macchina sia pubblica che economica, ma i tempi e la burocrazia stanno rallentando gli obiettivi prefissati. Per investire bisogna trovare le condizioni in Italia perché gli imprenditori trovino convenienza a venire qui. Da anni sono tre le condizioni considerate di disincentivo a investire in Italia: primo il livello della tassazione e la complicazione del fisco; secondo la lentezza della pubblica amministrazione e la burocrazia e terzo la lentezza della giustizia. Ora questi aspetti sono i tre principali aspetti del Pnrr, questo è riconosciuto ed è una cosa positiva ora si tratta di fare queste riforme. Questa l’analisi del famoso economista Carlo Cottarelli che ha evidenziato un aspetto fondamentale nel corso dello Young Innovators Business Forum promosso da ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori presso la sede della Borsa di Milano a Palazzo Mezzanotte.

Serve pertanto creare le condizioni perché l’Italia diventi un posto dove è più facile lavorare, mettendo al primo posto la burocrazia, che continua a essere un freno incredibile. Tuttavia non basta digitalizzare, perché se si digitalizza e non cambiano i processi, il sistema rimane lento. La Corte dei Conti ha evidenziato infatti come dal 2013 la quota di giovani laureati che ha lasciato l’Italia sia cresciuta del 40%. Bisogna invertire questo trend anche grazie ai fondi del Pnrr in mano al governo del Presidente Mario Draghi.

La stessa ministra alle politiche giovanili Fabiana Dadone, tra gli ospiti d’onore dello Young Innovators Business Forum promosso da ANGI, ha evidenziato come sia necessario rendere le nostre università sempre più internazionali, tentare non solo di bloccare la fuga dei talenti verso l’estero, ma attrarne di stranieri. Per entrare nel mondo del lavoro ai giovani si richiede spesso un’esperienza incompatibile con la loro età. La transizione digitale è il primo asse del Next Generation Eu, pertanto occorre colmare il gap di genere delle materie Stem e non solo.

I dati mostrano importanti opportunità e individuano nuovi trend. Di particolare importanza la ricerca condotta da ANGI Ricerche in collaborazione con Lab21.01 presentata al gotha delle istituzioni italiane ed europee e al mondo delle corporate italiane durante lo Young Innovators Business Forum a Piazza Affari. I numeri evidenziano come i giovani individuano come primi ostacoli per l’ingresso del mondo del lavoro, la richiesta di esperienza che però le aziende non sono immediatamente disposte a far fare ai giovani. Le università, lo Stato e le aziende stesse, sono gli attori individuati dai giovani italiani come coloro che possono realmente colmare il gap che separa gli studenti dalle aziende (55,8%). Ha spiegato il prof. Roberto Baldassari, direttore generale Lab21.01 e direttore del Comitato Scientifico ANGI. Gli ingredienti fondamentali per la trasformazione tecnologica e digitale dell’Italia sono i seguenti: rientro dei cervelli italiani in fuga (24,1%), aumento di livello di competitività economica dell’Italia rispetto ai Paesi dell’UE (21,2%) e investimenti pubblici e privati in alta formazione digitale (20%)”. Inoltre, all’interno dell’indagine, vengono analizzati due temi che rappresentano l’emblema della velocità e della trasformazione cui dovrà essere sottoposta l’Italia nei prossimi anni: smart mobilty e cyber security. Le chiavi fondamentali per agevolare il processo di crescita e rinnovamento delle nostre città infine sono: investimenti mirati in innovazione tecnologica al fine di migliorare le città (35,7%), incentivi di mezzi elettrici (31,8%) e aumento del livello di comunicazione ai cittadini per il concetto di smart mobility (19,4%).

Si parla di

Innovazione e giovani: dati e prospettive a confronto per il rilancio dell’Italia

Today è in caricamento