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Giovedì, 25 Aprile 2024
Digital Italia

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A cura di Gabriele Ferrieri

Innovazione, lavoro e welfare: le prospettive e le opportunità all’insegna del digitale

L’innovazione continua a fare passi da gigante e specialmente nel settore digitale, gli investimenti legati anche al PNRR e la pandemia, hanno spinto ancor di più l’impegno del mondo della digital trasformation a sostenere la ricerca e l’applicazione di nuove tecnologie a sostegno dello sviluppo dell’uomo e puntato l’attenzione verso nuove scoperte e applicazioni per la vita e il benessere della cittadinanza.

Tuttavia, il mondo del lavoro e delle professioni è in continuo mutamento e i giovani in questa delicato momento storico, rischiano di essere i più colpiti sia in termini di sfiducia sia in termini di crescita professionale legata al mondo manageriale o imprenditoriale. A fare luce su questi temi e a sostenere il confronto tra i vari stakeholder è stata recentemente l’ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori che, come punto di riferimento dell’innovazione e del digitale in Italia, e in collaborazione con la Comunità Europea, ha lanciato un tavolo tecnico di dialogo con il gotha del mondo dell’innovazione proprio sul tema giovani e lavoro.

Ad approfondire tali aspetti proprio l’indagine demoscopica condotta da ANGI Ricerche in collaborazione con Lab 21.01, la quale ha evidenziato i numerosi spunti emersi dall’osservatorio sulle politiche del lavoro e dell’innovazione d’impresa. Alla domanda quali difficoltà si incontrano per collocarsi sul mercato del lavoro: il 67,8% degli intervistati evidenzia la scarsa propensione delle aziende ad assumere, il 50,2% le offerte poco gratificanti, il 44,9% il fatto di essere un laureato troppo classificato, il 39,6 i settori di interesse saturi e il 28,7% per via di esperienza specifica che non si possiede. Sulla difficoltà a trovare un lavoro: il 47,9% degli intervistati evidenzia il turn over occupazionale bloccato, il 40,6% poca attitudine all’innovazione, il 39,2% poco comunicazione tra domanda e offerta di lavoro, il 38,7% scarse risorse per avviare un’impresa, il 27,1% sulla eccessiva burocrazia, il 25,7% i costi del lavoro troppo elevati. Infine, alla domanda quali azioni si dovrebbero attuare per migliorare il contatto tra chi cerca lavoro e le aziende: il 40,8% degli intervistati evidenzia la necessità di una maggiore meritocrazia, il 39,8% attivando percorsi di formazione e specializzazione, il 36,4% potenziando il welfare aziendale, il 28,7% facendo esperienza piuttosto che richiederla, il 27,4% investendo maggiormente nei giovani, il 24,6% facilitando l’integrazione attiva delle risorse nei progetti aziendali.

Un confronto che pertanto ha evidenziato punti e temi che saranno oggetto di confronto sia nelle commissioni parlamentari italiane sia in quelle europee, dove l’importante lavoro svolto dall’ANGI sarà tradotto come un manifesto e relativo innovation paper quale contributo e linea guida alle politiche mirate alla valorizzazione e al rilancio del mondo del lavoro all’insegna dell’innovazione e del digitale. L’Italia ad oggi vive un momento di fragilità dovuto sia alla propria stabilità politica sia alla situazione geopolitica internazionale: investire su giovani e innovazione restano punti cardine per la salvaguardia economica e sociale del Paese.

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