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Sabato, 20 Aprile 2024
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A cura di Gabriele Ferrieri

Innovazione e startup, ANGI: caccia ai capitali all’estero per le aziende italiane

Ricercate e sostenute da grandi imprese o enti di ricerca, le startup sono il motore dell’innovazione industriale. Tuttavia, come recentemente certificato dalla Corte dei Conti, cresce il fenomeno della cosiddetta fuga dei cervelli: un fenomeno cresciuto del 41,8% rispetto al 2013 con un aumento dei laureati ma al di sotto della media Ocse.

I limiti dell’ecosistema italiano del private capital frenano pertanto lo sviluppo dei migliori nuovi talenti prodotti dal made in Italy e le startup italiane sono costrette ad andare all’estero per diventare grandi. Nonostante i passi in avanti degli ultimi anni, culminati nell’avvio dell’operatività di un soggetto istituzionale come Cdp Venture, il mercato dei capitali di ventura è ancora molto debole in Italia.

Se si guarda all’estero, infatti, il Senato Usa ha approvato il maxi piano di innovazione contro la Cina: 250 miliardi di finanziamento. Lo United States Innovation and Competition Act impegna i fondi federali in una ampia gamma di aree di ricerca innovative per contrastare la crescente potenza tecnologica, economica e militare di Pechino.

Per cercare di colmare, almeno in parte, il divario sia con gli altri Paesi europei che ispirandosi ai progetti di investimenti del digitale promossi da Stati Uniti e Cina, è fondamentale per l’Italia una riorganizzazione complessiva della struttura amministrativa nazionale delle politiche dell’innovazione, concernenti l’uso di nuove tecnologie.

Su questo fondamentale il ruolo portato avanti da Angi – Associazione Nazionale Giovani Innovatori, punto di riferimento dell’innovazione in Italia e tra le realtà più rappresentative dell’ecosistema paese, la quale ha evidenziato nel corso della sua audizione al Dipartimento per le Politiche Europee della Presidenza del Consiglio, la necessità di un maggiore coinvolgimento di tutte le realtà dell'innovazione e del mondo delle startup, per un rilancio economico e sociale dell'Italia e dell'Europa, investendo prioritariamente sui giovani e sull'innovazione come motori trainanti per il futuro del Continente.

In conclusione, per consentire lo sviluppo e rendere l'Europa più inclusiva e sostenibile, prioritarie e fondamentali saranno le sfide su queste aree di lavoro: rigenerazione urbana sostenibile; mobilità e coesione territoriale delle aree interne; inclusione e valorizzazione del capitale umano; formazione e investimenti strategici nell'istruzione e nella ricerca; identità digitale e servizi al cittadino; transizione ecologica ed energetica.

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