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Martedì, 23 Aprile 2024
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A cura di Gabriele Ferrieri

PNRR: cosa aspettarsi ora per digitalizzazione, innovazione, startup e transizione ecologica

Due i pilastri per far uscire l’Italia dalla crisi in modo strutturale all’insegna del rilancio per le imprese e per il ritrovato benessere della cittadinanza. Uno è la digitalizzazione e innovazione, l’altro è la sostenibilità e la transizione ecologica. Se da un lato l’innovazione rappresenta uno strumento per realizzare velocemente una sostenibilità che coglie le sfide nuove del mondo post Covid, dall’altro la sostenibilità rappresenta un nuovo paradigma capace di finalizzare l’innovazione, mettendola al servizio dell’uomo e del suo benessere.

Gli stimoli del Next Generation Eu daranno ora l’occasione di innescare un circolo virtuoso per una ripresa economica e sociale più innovativa, verde ed equa. Infatti, Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza-PNRR presentato dal governo Draghi prevede di dedicare almeno il 20% della spesa complessiva per investimenti e riforme. Il pilastro digitale del PNRR comprende inoltre la razionalizzazione e digitalizzazione della Pubblica amministrazione e lo sviluppo dei servizi pubblici digitali.

I Piani devono in aggiunta sostenere la ricerca e sviluppo nelle TLC e l’adozione delle tecnologie digitali da parte delle imprese, in particolare delle piccole e medie. Nonostante i recenti miglioramenti, l’Italia è ancora in ritardo in termini di adozione digitale e innovazione tecnologica, come evidenziato dall’ultimo aggiornamento dell’indice DESI, che vede in nostro Paese al 24° posto fra i 27 Stati membri dell’UE.

Pertanto, l’obiettivo diventa quello di rendere l’Italia uno dei primi Paesi a raggiungere gli obiettivi illustrati dalla Commissione Europea per creare una società completamente digitale. Si partirà dalla pubblica amministrazione con interventi tecnologici ad ampio spettro, come cloud, interoperabilità dei dati, servizi digitali e cyber-sicurezza uniti ad investimenti in competenze e innovazione. Altro tema principale sarà sostenere la transizione digitale, l’innovazione e la competitività del sistema produttivo, con particolare attenzione alle PMI e alle filiere produttive.

E proprio per ritrovare una maggiore competitività e dare un nuovo impulso produttivo, il nuovo piano per la Transizione 4.0 rafforza il tasso d’innovazione del tessuto industriale e imprenditoriale del Paese e incentiva gli investimenti in tecnologie all’avanguardia. Infatti, diverse sono le agevolazioni che premiano chi investe, direttamente o indirettamente, nel capitale sociale di startup e Pmi innovative, in ricerca e sviluppo e, più in generale, in innovazione. Già dall’estate scorsa il decreto Rilancio aveva integrato la disciplina agevolativa per chi investe, prevedendo per gli investimenti in startup innovative fino a 100mila euro, in alternativa alla detrazione Irpef del 30% già esistente, una detrazione Irpef del 50% della somma investita. Per quanto riguarda gli investimenti in Pmi innovative, invece, per il bonus del 50% è stato innalzato a 300mila euro l’investimento massimo detraibile.

In conclusione, sottoscritte e inviate le linee guida a Bruxelles, la sfida più grande sarà attuare il piano e rispettare il cronoprogramma imposto dalla Commissione Europea. L’auspicio sarà anche un’apertura da parte del governo targato Mario Draghi, ad una maggior dialogo con la società civile, in special modo con i dicasteri chiave presieduti dai ministri Vittorio Colao (innovazione digitale), Roberto Cingolani (transizione ecologica) e Giancarlo Giorgetti (sviluppo economico). Tra i numeri appelli, di particolare rilievo quello dell’ANGI - Associazione Nazionale Giovani Innovatori che, come punto di riferimento dell’innovazione in Italia, ha illustrato l’importanza di rivalutare in toto il sistema delle politiche pubbliche a sostegno dell’innovazione e che, tramite le sue numerose audizioni in Parlamento e incontri istituzionali con la Presidenza del Consiglio, necessitava l’importanza di mettere al centro i giovani e il digitale come motore trainante per il futuro del Paese.

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