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Venerdì, 29 Marzo 2024
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A cura di Gabriele Ferrieri

Pnrr, dall’Ue via libera: ora la sfida è l’attuazione all’insegna dell’innovazione

Il panorama economico in Italia e in Europa è in miglioramento, ma questo non è il momento di abbassare la guardia. Queste le parole del presidente del Consiglio Mario Draghi che fanno seguito al positivo risultato della giornata di ieri in base al quale c’è stato il via libera dall’UE al PNRR presentato dall’Italia. Un piano di riforme ambizioso che si auspica possa rendere il Paese più inclusivo e più competitivo. Il piano italiano ribattezzato ‘Italia domani’ con al centro l’inclusione sociale e la sostenibilità, risponde pertanto agli impulsi della Commissione Europea. Ora la sfida sarà l’attuazione del piano.

Il cronoprogramma è stilato: entro giugno si prevede il ddl delega per la riforma degli appalti e delle concessioni, mentre nel mese di luglio la legge sulla concorrenza e la riforma della giustizia che dovrebbero andare a giorni in Consiglio dei ministri. Questi i primi blocchi, con l’idea di procedere alla massima velocità.

Uscendo dalla crisi avete ispirato un intero continente. Questo invece il messaggio della Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, la quale ha evidenziato l’importanza del via libera al piano di ripresa e resilienza dell’Italia da 191,5 miliardi di euro con livelli di investimenti senza precedenti, insieme a riforme cruciali, che si auspica potranno aiutare a ricostruire l’economia italiana.

Ottimismo è d’obbligo viste anche le proiezioni della Commissione europea, nel 2021 e nel 2022 in cui si prevede che l'Italia crescerà rispettivamente del 4,2% e del 4,4%. E secondo Draghi le previsioni potrebbero essere persino conservative, come peraltro già anticipato dal ministro dell'Economia, Daniele Franco, che non esclude una crescita del pil italiano intorno al 5%. Dati che si uniscono alla fiducia di imprese e consumatori che sta tornando, con il dato delle aziende che a maggio ha toccato in massimi da febbraio 2018, insieme al quadro epidemiologico in miglioramento, sia nel Paese che in Europa.

Tuttavia, gli investimenti saranno fondamentali: su questo di grande rilievo il ruolo portato avanti da Angi – Associazione Nazionale Giovani Innovatori, punto di riferimento dell’innovazione in Italia e tra le realtà più rappresentative dell’ecosistema paese, la quale ha evidenziato alle istituzioni la necessità di una riorganizzazione complessiva della struttura amministrativa nazionale delle politiche dell’innovazione, concernenti l’uso di nuove tecnologie. Risultato che sarà possibile raggiungere solo con una politica di ricostruzione fondata sull’investimento in eccellenze produttive e di servizio, capaci di creare valore attraverso il digitale, sia nel settore privato che pubblico.

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