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Venerdì, 19 Aprile 2024
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A cura di Gabriele Ferrieri

Presidenza del Consiglio, ANGI: le nuove generazioni e le proposte concrete per il futuro dell’Europa

Rilanciare il progetto democratico dell'Unione europea: questo l’obiettivo della Conferenza sul futuro dell'Europa, il processo di partecipazione istituito congiuntamente da Parlamento, Consiglio e Commissione, i cui lavori sono stati avviati il 9 maggio scorso, tradizionale giorno dedicato alla Festa dell'Europa, per concludersi nella primavera del 2022. Rispondendo alla richiesta del Parlamento europeo di favorire il massimo coinvolgimento dei cittadini nella definizione delle priorità per il futuro dell’Unione europea, il Dipartimento per le Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che cura la realizzazione, insieme al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, delle attività relative alla partecipazione dell’Italia alla Conferenza, ha previsto lo svolgimento di audizioni di personaggi della politica, dell’economia e della cultura.

Si punta a raccogliere le aspettative e le idee della società civile, delle associazioni e dei protagonisti del mondo politico, economico e sociale italiano, questo il messaggio in apertura dei lavori del Direttore dell’Ufficio per il coordinamento delle politiche dell’Unione europea, Francesco Tufarelli con l’obiettivo di ottenere proposte concrete finalizzate a promuovere concretamente l’iniziativa.

Tra le prime delle circa 100 audizioni previste quella dell’ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori, punto di riferimento dell'innovazione in Italia, la quale ha consegnato al Dipartimento per le Politiche Europee un'articolata proposta per mettere in pratica idee e progetti per il rilancio dell'Europa.

L'auspicio è che il contributo sia utile al fine di mettere effettivamente al centro le nuove generazioni e che possa favorire la nascita di opportunità a livello lavorativo, economico e sociale. Senza escludere che il coinvolgimento attivo della società possa sfociare in un aggiornamento migliorativo del Trattato di Lisbona del 2007. Questa la posizione dell’ANGI.

Secondo l'Associazione, la ripartenza sarà possibile solo con una politica di ricostruzione fondata sull'investimento in eccellenze produttive e di servizio, capaci di creare valore attraverso il digitale, sia nel settore privato che pubblico. Risulta pertanto necessario che, a livello di Conferenza sul futuro dell'Europa e di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, si preveda il coinvolgimento di tutte le realtà dell'innovazione e del mondo delle startup, per un rilancio economico e sociale dell'Italia e dell'Europa, investendo prioritariamente sui giovani e sull'innovazione come motori trainanti per il futuro del Continente.

Per consentire lo sviluppo e rendere l'Europa più inclusiva e sostenibile, sono stati individuati sei temi fondamentali: rigenerazione urbana sostenibile; mobilità e coesione territoriale delle aree interne; inclusione e valorizzazione del capitale umano; formazione e investimenti strategici nell'istruzione e nella ricerca; identità digitale e servizi al cittadino; transizione ecologica ed energetica.

Tra le diverse proposte presentate: un tavolo permanente che metta a confronto le maggiori corporate del sistema europeo per la creazione e l’individuazione di hub intelligenti per la promozione di progetti ad alto valore tecnologico; una cabina di regia europea con attività di coordinamento fra le realtà leader nel pubblico-privato con l’obiettivo di conservare e valorizzare le identità dei territori e attuare nuovi modelli per la nascita di smartcity a sostegno del rilancio europeo; potenziamento del fondo per l’imprenditoria femminile e la creazione di un Fondo Ability Europeo, che dia la possibilità alle persone sia con difficoltà materiali, sia diversamente abili di poter entrare nel mercato del lavoro e perfezionare il proprio percorso di studio; creazione di una nuova “Borsa dell’Energia” in cui mettere a confronto tutti gli attori del mondo del settore per una transizione ecologica europea al fine di scoprire fonti alternative e, allo stesso tempo, complementari connesse ad un maggiore efficientamento, sviluppo industriale e benessere collettivo.

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