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Sabato, 9 Dicembre 2023
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A cura di Gabriele Ferrieri

Sostenibilità e leadership al femminile: binomio vincente per lo sviluppo delle aziende italiane

Sostenere lo sviluppo del comparto imprese, saper attrarre nuovi investimenti e valorizzare il Made in Italy nel mondo. Potrebbero essere riassunti così i tre punti chiave per contribuire al rilancio economico e sociale dell’Italia. Temi affrontati già in ottica di attuazione del Pnrr e ancor più quando si parla di sostenibilità delle imprese, o più propriamente di aziende che hanno scelto la forma delle B Corp, la cui visione punta alla crescita del movimento globale di migliaia di società per cui impresa vuol dire innovazione, per rendere ogni giorno il mondo più vivibile, più evoluto nel rispetto dei dipendenti, delle comunità e dell'ambiente.

Concetto espresso anche dalla recente certificazione ESG, legato al bilancio di sostenibilità che esplica i processi di rendicontazione e stakeholder engagement col fine di comunicare in modo trasparente una serie di risultati sugli impatti ambientali, sociali e di governance.

In quest’ottica, oltre alla sostenibilità, il binomio vincente risulta essere legato anche ad un altro importante concetto, quello della leadership al femminile come punto cardine per lo sviluppo delle aziende italiane e non solo.

Su questo, di grande interesse e lungimiranza risulta essere la visione della manager Cristina Scocchia, diventata recentemente il nuovo AD di Illycaffè. Come ha ricordato in uno dei suoi ultimi interventi pubblici, la gestione sostenibile di un’impresa non è legata soltanto alla sostenibilità dei suoi processi aziendali, ma anche e soprattutto alla responsabilità sociale e al rispetto di tutti gli attori della catena del valore in cui mettere pertanto al centro il capitale umano, il welfare aziendale e la capacità di investire anche restituendo valore al territorio stesso. Benefici che combinati insieme, illustrano ancor di più come la risultante dell’investimento sarà sostenibile e profittevole, sia dal punto di vista economico ma soprattutto etico e sociale.

Come ha evidenziato anche il MEF, se tale visione nel sostenere maggiormente l’occupazione femminile, dando pertanto pari opportunità e dignità a tutti gli impiegati, e questo portasse ad un aumento dell’occupazione femminile dal 50% al 60%, si prevederebbe una crescita del PIL del 7%.

In conclusione, la cultura, la sostenibilità e la valorizzazione del Made in Italy tornano ad essere elementi fondanti del fare buona impresa, dal quale si auspica si potranno trarre insegnamenti importanti in vista anche delle tante sfide a cui il nostro Paese è chiamato a rispondere, sia per dare seguito agli impegni presi con la comunità europea sia in ottica di prosecuzione del Pnrr di cui ricordiamo l’Italia è uno dei maggiori beneficiari delle risorse del Next Generation Eu.

Sostenibilità e leadership al femminile: binomio vincente per lo sviluppo delle aziende italiane

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