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Giovedì, 25 Aprile 2024
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A cura di Gabriele Ferrieri

Startup e Unicorni, ANGI: la strada verso il successo per i giovani di talento

Nonostante l’emergenza sanitaria ponesse grandi interrogativi sul futuro delle attività economiche, le imprese hanno confermato la forte propensione all’investimento orientato all’innovazione. Nel 2020, infatti, oltre un terzo delle aziende ha continuato ad orientare risorse verso l’introduzione di innovazioni sia digitali che tecnologiche secondo i dati dall’Ufficio Studi di ANGI Ricerche.

Ricercate e sostenute da grandi imprese o enti di ricerca, le startup sono il motore dell’innovazione industriale. Valutare la validità di una startup, vuol dire prevedere l’impatto che può generare sulla competitività del sistema economico. Opportunità e sfide che possono aiutare a spingere il successo dei giovani in azienda. E se si guarda a casi di successo, non si può non citare il caso di Depop, la startup “unicorno” del social shopping nata in H-farm che è stata ceduta a Etsy, il marketplace americano quotato al Nasdaq, per 1,625 miliardi di dollari. L'operazione ha preso corpo durante la pandemia che ha accelerato il mercato online, anche della moda.

Ma cos’è un “unicorno”? Nel mondo dell’economia, un “unicorno” è una startup privata del valore di oltre 1 miliardo di dollari. Il termine è stato coniato nel 2013 dalla venture capitalist Aileen Lee, scegliendo l'animale mitico per rappresentare la rarità statistica di tali imprese di successo. Secondo la CB Insights, una società privata con una piattaforma di analisi aziendale e un database globale che fornisce informazioni di mercato sulle società private e sulle attività degli investitori, esistono 701 unicorni al mondo, per una valutazione totale di 2,254 miliardi di dollari.

Per l’Italia, quindi, c’è ottimismo sulla ripresa, che sarà possibile raggiungere solo con una politica di ricostruzione fondata sull’investimento in eccellenze produttive e di servizio, capaci di creare valore attraverso il digitale, sia nel settore privato che pubblico. Su questo fondamentale il ruolo portato avanti da Angi – Associazione Nazionale Giovani Innovatori, punto di riferimento dell’innovazione in Italia e tra le realtà più rappresentative dell’ecosistema paese, la quale ha evidenziato alle istituzioni la necessità di una riorganizzazione complessiva della struttura amministrativa nazionale delle politiche dell’innovazione, concernenti l’uso di nuove tecnologie.

E se si guarda all’estero, la chiamata all’innovazione resta prioritaria. come il caso della Cina che punta, qualora non lo fosse già, a diventare un paese leader nella scienza e nella tecnologia, così da raggiungere l'autosufficienza sci-tech a livelli ancora più elevati di quelli attuali. È questo il concetto chiave espresso dal presidente cinese Xi Jinping nell'ambito della decima Conferenza nazionale dei rappresentanti dell’Associazione cinese della scienza e tecnologia della Conferenza degli accademici dell’Accademia delle scienze e dell’ingegneria della Cina. Nel 2016, il governo cinese ha fissato l'obiettivo di rendere la Cina uno dei paesi più innovativi entro il 2020, uno dei principali innovatori entro il 2030, nonché una delle principali potenze S&T globali entro il 100esimo anniversario della fondazione della Repubblica popolare cinese nel 2049. La strada è tracciata.

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