È tutta da vedere la mostra La Grande Madre che si apre a Milano dal 26 agosto (visitabile a Palazzo Reale fino al 15 novembre) e che raccoglie le opere di 127 artisti e artiste, tra cui Marisa Mori, Sophie Taeuber-Arp, Frida Kahlo, Dora Maar, Cindy Sherman, Maria Maiolino, Yoko Ono. Un allestimento ideato dalla Fondazione Trussardi  in occasione di Expo 2015 per analizzare la maternità nell’arte dalle avanguardie futuriste fino ai nostri giorni.

In tempi di utero in affitto e di aggressione alle donne con un’impressionante escalation di femminicidi, celebrare con l’immagine il “potere femminile” è un’importante iniziativa. La Grande Madre, come la Terra che nutre tutta l’umanità, è colei che custodisce le chiavi della fertilità, i cancelli della nascita, della morte e della rinascita. Ha la natura duale di chi crea e distrugge, di chi nutre, protegge, dà calore e riparo; ma detiene allo stesso tempo la forza terribile di dissolvere, divorare e infliggere la morte.

In alchimia la Grande Madre è fuoco e calore: trasforma, purifica, divora e distrugge. Nel suo aspetto benefico è Iside, Demetra, Sophia, Maria. Nel suo aspetto di portatrice di morte è Kali, Lilith, Ecate, Circe. Nel segno di questo universo simbolico secondo lo studioso svizzero J.J. Bachofen si sviluppò la civiltà del matriarcato. Si tratta di miti e metafore che ci accompagnano da secoli e che difficilmente potranno essere soppiantati dalla moda del “genitore uno”. Visivamente l’opera d’arte ne restituisce il senso e ne richiama la potenza indistruttibile, ne sottolinea persino la decadenza sotto forma di stereotipi, e li lega alla funzione ancora in maggioranza detenuta dalle donne di allevare e nutrire i figli e la famiglia. Una funzione che ha reso le donne protagoniste della storia, anche se trascurate e nell’ombra, e che persino una storica femminista come Rosalind Miles ha voluto richiamare nel titolo della sua storia del mondo al femminile: “Chi ha cucinato l’ultima cena?”. Un titolo che è tutto un programma per arrivare a una conclusione che non per tutti è scontata: sono le donne il vero sesso forte.