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Venerdì, 19 Aprile 2024
Le serie tv viste dai vip

Le serie tv viste dai vip

A cura di Claudio Pizzigallo

Gli occhi delle celebrità di casa nostra sulle storie più amate della televisione mondiale, dai primi telefilm degli anni Ottanta all’era del binge watching

L'INTERVISTA

Vladimir Luxuria e le serie tv: "Avrei voluto essere la fidanzata di Fonzie. E da Grey's Anatomy ho imparato che..."

L'intervista esclusiva

Le serie tv sono diventate una parte piccola ma significativa della vita di tutti noi spettatori, che le seguiamo, ci emozioniamo, ridiamo e piangiamo con esse. E quando diciamo "tutti noi", intendiamo davvero tutti, anche chi è abituato ad avere i riflettori puntati addosso, ovvero i vip.

Per dimostrarlo, a Today abbiamo deciso di dare vita a un nuovo spazio, o meglio costruire una nuova finestra nella nostra casa di parole, per raccogliere e diffondere le testimonianze delle celebrità italiane sulle loro serie tv più amate di sempre, da quando si chiamavano telefilm, fino ai nostri giorni fatti di streaming e binge watching. 

Per inaugurare questa rubrica abbiamo chiamato Vladimir Luxuria: scrittrice, attrice, drammaturga, oltre che attivista per i diritti LGBTQ+ ed ex parlamentare, quando al telefono la chiamiamo dottoressa - è laureata con il massimo dei voti in Lingue e Letterature Straniere alla Sapienza con una tesi sullo scrittore Joseph Conrad - Luxuria risponde subito "eh dottoressa... chiamami Vladi". Grazie alla sua vita e alla sua carriera, Vladimir Luxuria ha una sensibilità eccezionale sull'importanza delle storie che vediamo in tv. Eppure all'inizio si schermisce di nuovo "non sono un'assidua frequentatrice di serie tv, ma le guardo". E il suo sguardo, come si capisce dalle risposte che dà, coglie aspetti a volte buffi a volte drammatici, ma sicuramente mai banali. 

Qual è l'ultima serie tv che hai visto e che ti ha colpito?

"L'ultima che mi ha rapito, e che mi viene da dire che mi ha resa quasi dipendente visto il tema che tratta, è Sanpa. È fatta davvero benissimo, anche perché secondo me, anche rispetto alle polemiche sul protagonista, ha fatto davvero sentire tutte le voci: da quelle della famiglia Moratti, che negli anni ha difeso e finanziato la comunità di San Patrignano, a quelle più critiche, che hanno mosso le accuse più pesanti. 

Di Sanpa se ne è parlato e se ne parla molto, di recente anche le forti prese di distanza dei figli di Vincenzo Muccioli, ma devo dire che - pur conoscendo la storia di San Patrignano - ho scoperto cose che non sapevo. Come il fatto che Muccioli forse sia morto di Aids, che ha contratto da uno degli ospiti della comunità con cui aveva un rapporto: questo mi ha colpito molto, non lo sapevo e sono persino andata a controllare se non fosse una parte romanzata del documentario.

Come mi ha sorpreso scoprire che Andrea Delogu - con cui ho partecipato a diverse trasmissioni, anche di recente alla Vita in Diretta - sia nata lì. Ma in generale, credo che Sanpa abbia colto l'obiettivo che dovrebbe avere ogni prodotto seriale: lasciarti alla fine di una puntata con la voglia di proseguire. Alla fine è stato un lavoro lungo, fatto con passione, dedizione e altissima professionalità, valori che si percepiscono benissimo durante la visione." 

Qual è invece il telefilm della tua infanzia a cui sei maggiormente affezionata?

"Beh, per la mia generazione è stato popolarissimo Happy Days! Mi faceva ridere, mi faceva divertire e sognare quel mondo fantastico, così lontano dalla mia Foggia. E poi ci sono affezionata perché lo guardavamo tutti insieme in famiglia: all'epoca bisognava per forza condividere, noi poi eravamo una famiglia numerosa, e Happy Days era l'unica cosa che ci metteva tutti d'accordo davanti alla tv."

Hai mai imparato qualcosa grazie a una serie tv?

"Sì, ma più che guardandola, doppiandola. Mi riferisco a Grey's Anatomy, di cui ho doppiato un personaggio in una puntata di qualche anno fa (dovrebbe essere la 11x12, dal titolo The Great Pretender - La Grande finzione, ndr). Ho prestato la voce a un personaggio transgender che voleva fare l'operazione per il cambio di sesso, e nella puntata i medici le spiegavano che a causa di patologie pregresse l'operazione rischiava di ucciderla.

Ma lei ha accettato i rischi, e questo è stato un insegnamento, persino per me, di quanto possa essere forte la determinazione di una persona che mette a rischio anche la propria vita per affermare la propria identità di genere, e quindi la propria stessa vita."

Beh, visto che hai avuto la fortuna di partecipare a una delle serie tv più famose di sempre, in quale serie o telefilm avresti voluto recitare?

(sorride) "Sì, beh, direi la fidanzata di Fonzie in Happy Days... Ma non una delle sue tante conquiste eh? No, quella che gli fa mettere la testa a posto!" 

Ovviamente! E invece una serie tv che vorresti rifare?

(ci pensa un po') "Mm, no, più che una serie tv mi piacerebbe fare la regista di una telenovela sudamericana in cui i personaggi femminili sono sostituiti da drag queen. Lascerei il plot e il mood tipico delle telenovelas, ma con questo cambio di personaggi: chissà come verrebbe..."

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