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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Leggere il mondo

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A cura di Chiara Cecchini

Cronaca di una vittoria annunciata: lo Strega a "Il desiderio di essere come tutti" di Francesco Piccolo

Una vittoria decisamente annunciata quella di Francesco Piccolo all’edizione 2014 del Premio Strega. Il suo “Il desiderio di essere come tutti “(Giulio Einaudi Editore), un romanzo «di autocoscienza collettiva della sinistra italiana», ha vinto al Ninfeo con 140 voti, superando Antonio Scurati con “Il padre infedele” (Bompiani), Francesco Pecoraro “La vita in tempo di pace” (Ponte delle Grazie), Giuseppe Catozzella con “Non dirmi che hai paura” (Feltrinelli Editore) e Antonella Cilento con “Lisario o il piacere infinito delle donne” (Mondadori).

Nei mesi scorsi si era discusso a lungo su «tutte le coincidenze che portano il Premio Strega 2014 a essere un Premio Piccolo Piccolo», come scrisse un mese fa Gian Paolo Serino su Satisfaction.

Un libro incentrato su Enrico Berlinguer uscito proprio nel trentennale della sua scomparsa.

Ben due presentazioni a “Che tempo che fa” di Fabio Fazio, di cui è autore insieme a Michele Serra.

Lo stesso autore de “Gli sdraiati” che all’ultimo si è tirato fuori dalla competizione annullando la propria candidatura (per non danneggiare il collega, sostengono i maligni).

E Gabriella D’Angelo, collaboratrice fino allo scorso anno della Fondazione Bellonci, è la moglie di Piccolo.

Su tutte, concluse Perino, il curioso cortocircuito che ha portato Piccolo a scrivere un romanzo sulla sinistra italiana pubblicando con Einaudi, ossia del gruppo Mondadori di Berlusconi, che ha candidato il libro della Cilento immediatamente dopo l’uscita in libreria.

Restano poi le polemiche sull’imbarazzante autoplagio di Antonio Scurati, che ha fatto copia-incolla di una scena dal suo “Il bambino che sognava la fine del mondo” e ovviamente quelle che da sempre contrappongono i grandi gruppi editoriali che dominano la cinquina contro i piccoli e gli indipendenti.

Una situazione talmente ingarbugliata quest’anno da far intervenire anche Federconsumatori che, allarmata, ha chiesto alla Fondazione Bellonci «trasparenza».

L’ambita fascetta del Premio Strega fa vendere più libri, questo si sa.

Finora, pur senza avere ancora materialmente il titolo in tasca, il libro di Piccolo ha venduto 42mila copie dal novembre 2013, secondo le statistiche Nielsen riportate da Silvia Truzzi su Il Fatto Quotidiano, per le quali sicuramente bisogna ringraziare anche il doppio passaggio da Fazio. Gli altri libri della cinquina non hanno fatto segnare risultati incoraggianti, in un mercato editoriale ormai sempre più declinante. Vedremo a breve se il miracolo si ripeterà.

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