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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Leggere il mondo

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A cura di Chiara Cecchini

I 5 libri più belli letti nel 2014

Quattro romanzi e un graphic novel. Sugli oltre 20 libri letti quest'anno (sì, lo so, sono troppo pochi: posso migliorare), questi sono quelli che mi sono rimasti davvero nel cuore. Il 2014 è stato l'anno della scoperta di Joan Didion, di cui avrei dovuto mettere in classifica ogni libro letto, dell'esordio di uno scrittore tradotto per Marsilio da quella che in breve tempo è diventata una delle mie scrittrici preferite - Claudia Durastanti - e che riguarda da vicino Bon Iver, del ritorno di fiamma con il mondo dei graphic novel, del ritorno di Donna Tartt e della triste consapevolezza di dover aspettare ancora anni prima di poter leggere nuovamente qualcosa di suo,  e del primo libro di un ciclo che quando sarà terminato troverà spazio sullo scaffale a fianco a "La ricerca del tempo perduto". 

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1  IL CARDELLLINO, Donna Tartt (Rizzoli/ trad. Mirko Zilahi de' Gyurgyokai). Quasi novecento pagine che ti inchiodano e ti impediscono di lasciarlo andare, come il cardellino del titolo, legato al muro da una sottilissima catenella, impossibile da spezzare. Nell'epoca del fast reading, in vent'anni di carriera Donna Tartt ha pubblicato appena tre libri. Tre capolavori, con gestazioni decennali, che ogni volta lasciano a bocca aperta. Tra l'upper class della Grande Mela, l'alienazione di Las Vegas, la bellezza di un piccolo negozio di antichità a New York, lo straniamento lisergico di Amsterdam, il protagonista Theo cresce portandosi dietro un dolore dal quale non può liberarsi. Amore, morte, adolescenza, maturità, intrighi. Ne "Il cardellino" c'è tutto quello di cui un lettore ha bisogno. Premio Pulitzer, presto diventerà un film. 


shotgun lovesongs-32  SHOTGUN LOVESONGS, Nickolas Butler (Marsilio/trad. Claudia Durastanti). Uno degli esordi più belli di quest'anno. La profonda provincia americana, gli amici, le donne, l'amicizia, il successo, la grande città, i valori che non si abbandonano mai. Su tutto, il quieto scorrere degli anni e delle stagioni, con la neve che ogni volta ricopre tutto e nasconde. Maliconico e intenso, ci fa ricordare che cos'è l'amicizia, che cosa significa crescere insieme, il prezzo che si paga quando si diventa adulti e ci si scontra con la realtà quotidiana. Romanzo a più voci, ogni capitolo è narrato da uno dei protagonisti (quattro uomini e una donna, strettamente legata a loro). Uno di questi, Lee, è un cantante diventuto famoso dal giorno alla notte grazie a un disco sofferto registrato in un capanno in mezzo alle nevi di Wisconsin, palesemente ispirato a Bon Iver e alla gestazione del suo "For Emma, Forever Ago". Da leggere (oppure rileggere) in questi giorni freddi e invernali, lasciandosi riscaldare il cuore. 

democrazy-33  DEMOCRACY, Joan Didion (Edizioni e/o, trad. Rossella Bernascone). Uscito trent'anni fa e pubblica ora in italiano da E/o, il quarto romanzo di Joan Didion è ancora più stupefacente degli altri. Amore e politica internazionale si uniscono in un libro spettacolare. I protagonisti sono l'affiscinante Inez Victor, suo marito Harry Victor, politico americano in ascesa, e il misterioso Jack Lovett, forse un criminale forse una spia o forse entrambe le cose. La democrazia del titolo è quella americana degli anni Settanta, uscita malconcia dalla grande illusione, che ora la luce della realtà si mostra in tutta la sua incoerenza e fragilità. Realtà e finzione si mescolano, una realtà romanzata che la Didion, maestra del New Journalism, tiene insieme con il suo stile luminoso e al tempo stesso giornalisticamente oggettivo.

e la chiamano estate-34  E LA CHIAMANO ESTATE,  Jillian e Mariko Tamari (Bao Publishing/ trad. Caterina Marietti). Questo è stato un anno particolarme ricco - per me - per quanto riguarda i graphic novel. Ne ho letti molti, altri li ho "puntati" e sono già sul comodino, in attesa del 2015, ma questo sicuramente è quello che mi ha colpito più di più. Le vacanze, le amicizie estive, il mondo degli adulti osservato da lontano nel suo mistero incomprensibile, quello dei ragazzi più grandi che già sono andati "oltre". È pure poesia quella che le cugine Mariko e Jillian Tamaki ci regalano un corposo romanzo ma di poche parole, perché le vere emozioni sono quelle mute. I disegni di Jillian T. riescono a evocare l'atmosfera estiva, un po' distante, come se tutto fosse un ricordo. 

la morte del padre-35 LA MORTE DEL PADRE, Karl Ove Knausgård (Feltrinelli/ trad. Margherita Podestà Heir). È uscito nel 2014 e sicuramente merita di entrare in classifica. Mi mancano poche pagine ancora per finirlo, quindi probabilmente resterà sospeso tra la classifica 2014 e quella prossima 2015. Già pubblicato anni fa da Ponte delle grazie e ora ristampato da Feltrinelli, "La morte del padre" è la prima parte di un grandioso ciclo in sei volumi scritto da quello che oggi viene definito il "Proust" norvegese. Quando arriverà al termine, l'opera sarà di poche pagine più lunga della "Recherche".  Tutta la propria vita messa nero su bianco, la vertigine della quotidianità, il tedio di situazioni banali e terribilmente comuni, che grazie alla pagina scritta diventano importanti, sublimati come se fossero stati eventi epocali. Questa l'impresa di Knausgård: rendere la noia interessante. 

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