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Giovedì, 23 Marzo 2023
Leggere il mondo

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A cura di Chiara Cecchini

Le librerie tornano a sorridere, gli ebook rallentano

Il libro di carta non è morto e il tanto temuto sorpasso da parte del libro elettronico sembra ancora fantascienza.

Nel Regno Unito i librai tirano un sospiro di sollievo e il 2015, che doveva essere l'anno della svolta digitale, inizia invece con un segno più che fa ben sperare gli amanti del libro cartaceo. Il Financial Times ha ricostruito lo stato della situazione analizzando il mondo del libro tra Gran Bretagna, Usa e Australia.

In Inghilterra, le librerie Waterstones hanno salutato questi primi giorni del 2015 con un più 5 per cento di vendite realizzate nelle ultime settimane. Senza Kindle, a cui la catena di librerie britannica si era "collegata" due anni fa e le cui vendite "sono sparite" durante queste ultime feste, come ha detto James Daunt, boss di Waterstones, che sta valutando l'apertura di nuove librerie. Anche Foyles, storica catena di librerie londinesi e rivale di Waterstones ma più in piccolo, ha visto salire del più 8 per cento le vendite natalizie rispetto alle misurazioni dello scorso anno. Come Waterstones, anche Foyles si è convertita tempo fa al digitale, scegliendo l'e-reader Nook, che però non sembra aver riscosso il successo aspettato. In America, Barnes & Noble sorride, dopo un periodo di vendite calanti e prospettive funeree, e negli Stati Uniti le vendite di libri cartacei hanno segnato un risultato positivo per il secondo anno positivo.

 "Lo stato di salute dell'industria del libro è abbastanza buono", dice Richard Kitson, direttore commerciale di Hachette UK, anche se il dato per il 2014 rimane negativo anche se in parziale ripresa rispetto al 2013. Il tutto con buona pace di chi ipotizzava un rapporto 50-50 tra libro stampato e libro digitale. Uno dei fattori potrebbe essere il mancato boom degli e-reader, che non sono diventati uno strumento diffuso e capillare come gli smartphone e i tablet e che, a differenza di questi ultimi, non generano la corsa esasperata all'acquisto dell'ultimo modello.

E in Italia? Dal gennaio 2015, dopo la martellante campagna #unlibroèunlibro e l'interessamento del ministro Franceschini, l'Iva sugli ebook è stata abbassata ed equiparata a quella del libro carteceo al 4 per cento, e sono già molti gli editori che hanno iniziato ad abbassare i prezzi. Il gruppo Mondadori, sotto il cui ombrello ci sono Einaudi, Piemme, Sperling & Kupfer, Frassinelli ed Electa), già a fine dicembre aveva deciso di tagliare i costi degli ebook "con l'obiettivo di promuovere il mercato digitale in Italia", come ha spiegato a IlLibrario.it Riccardo Cavallero, numero uno del gruppo. Gli ebook sono in ritardo anche nel nostro Paese anche se in crescita e Cavallero ipotizza: "Se entro due anni non si arriva al 10/15%, anche grazie a quest’abbassamento dei prezzi, allora ci sarebbe poco da dire, e si dovrebbe concludere che da noi questo mercato non è decollato".

C'è speranza anche per le librerie italiane?

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