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Venerdì, 19 Aprile 2024
LibeRIscatti

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A cura di Action Aid

Aida, il canto delle donne Etiopi

Andare a scuola o a prendere l’acqua? Era questo, fino a poco tempo fa, il dilemma quotidiano degli abitanti di Lera Town, un villaggio nel Distretto di Azernet in Etiopia. In particolare, le ragazze e le donne, consacrate alla cura della casa e della famiglia, dovevano rinunciare ad andare a scuola o a lavorare, per raggiungere fonti di acqua potabile, percorrendo lunghe distanze e attendendo fino a sei ore in fila per riportare a casa scorte d’acqua per la famiglia.
Degli 82 milioni di abitanti dell’Etiopia, l’85% non ha accesso a fonti d’acqua sicure e soltanto il 45% dei bambini va a scuola. Incrociando i dati, risulta chiaro come le due problematiche siano strettamente collegate.

E’ per questo che dal 2008, ActionAid in collaborazione con alcune organizzazioni locali, ha fondato la Vicky’s Lera Women Development Associaton, un’associazione costituita dalle donne di Lera Town, con l’obiettivo di gestire un progetto di approvvigionamento idrico che ha consentito a oltre 26mila persone di ricevere acqua potabile in almeno venticinque chioschi e otto punti di distribuzione collocati in varie zone del villaggio.

La costruzione dei 26 chilometri di tubature ha consentito non solo alle bambine di tornare a scuola e alle donne di lavorare ma ha fatto aumentare anche l’occupazione fra tutti gli abitanti del villaggio che si sono dedicati alla gestione e alla manutenzione dell’impianto idrico.

Hadra Mamecha, trentanove anni, è la presidente della Vicky Lera Women Water Development Association:“Prima la copertura idrica nella nostra area era del 14% e, di conseguenza, i bambini erano vittime di malattie dovute al consumo di acqua non potabile, mentre le ragazze non potevano andare a scuola perché dovevano aspettare ore prima di prendere l’acqua, rischiando inoltre di essere vittime di violenze lungo il tragitto. Ora che 26.774 persone hanno accesso all’acqua potabile, i casi di malattie sono diminuiti e le donne e le ragazze non devono percorrere lunghe distanze a piedi; così hanno trovato del tempo libero da impiegare in attività produttive e possono arrivare a scuola puntuali. Il progetto è totalmente gestito da noi donne e ciò dimostra alla comunità che siamo  in grado di portare avanti, con qualità, un compito  importante. Le donne sono diventate consapevoli del proprio potenziale e questo ha consentito loro di dedicarsi ad attività produttive che vanno oltre le faccende domestiche. Ad esempio, sono stati creati posti di lavoro da esattrici delle tasse sull’acqua”.

Come per Azernet, le donne sono le protagoniste della 50esmia edizione del Macerata Opera Festival, la prestigiosa rassegna lirica che da anni anima il bellissimo scenario del Teatro Sferisterio di Macerata. Questa edizione, dal titolo “L’opera è donna”, prenderà il via il 18 luglio e sarà dedicata alle tre eroine del melodramma Aida, Traviata e Tosca, dirette da tre donne d’eccezione: Julia Jones, Eun Sun Kim e Speranza Scappucci. L’obiettivo di questa edizione è quello di mostrare come i valori del coraggio, della passione e della voglia di riscatto, incarnati dalle protagoniste delle tre opere, siano contemporanei e quanto esse possano costituire, ancora oggi, figure di riferimento per il nostro tempo. 

Aida, che sarà interpretata dal soprano Fiorenza Cedolins, era una principessa etiope e proprio come le donne di Azernet ha portato avanti un sentimento, un valore, un progetto nel quale credeva, non fermandosi davanti a niente, neppure alla morte. Ed è alle donne di Azernet che andrà una parte dei ricavi della vendita dei biglietti di “Aida”. ActionAid, infatti, sarà social partner del Macerata Opera Festival e insieme, daranno vita all’iniziativa “Aida per le donne etiopi” che prevede la possibilità di donare un euro al momento dell’acquisto del biglietto per l’opera, in favore del progetto di ActionAid “Vicky Azernet”, che ha l’obiettivo di espandere ulteriormente la rete idrica nel Distretto di Azernet, consentendo un miglior approvvigionamento d’acqua per tutti gli abitanti.

Il canto di “Aida” arriverà così, attraverso il tempo e lo spazio, alle donne etiopi che potranno realizzare il loro sogno di una vita più giusta.

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