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Venerdì, 29 Marzo 2024
Lo sfasciacarrozze

Lo sfasciacarrozze

A cura di Diego Giorgi

La canzoncina di Renzi e il rock dei Pink Floyd: la differenza plastica

‘Due vite, due letterature’. Differenza plastica, si dice. Come a toccare con mano l’asimmetria delle cose, la distanza fisica e metafisica. La disparità.

Esempio:

“Muoviam la testa \ facciamo festa \ A braccia aperte ti diciamo “Benvenuto al Raiti. Siamo felici \ e ti gridiamo \ da oggi in poi, dovunque vai, tu non scordarti di noi \ dei nostri sogni... delle speranze \ che ti affidiamo, con fiducia, a ritmo di blues”. Così gli alunni della scuola Giovanna Raiti a Siracusa in onore del premier Matteo Renzi. Che li ascoltava e batteva il piede.

“We don't need no education \ We don't need no thought control \ No dark sarcasm in the classroom \ Teachers, leave the kids alone \ Hey, Teachers, leave the kids alone! \ All in all it's just a, another brick in the wall \ All in all you're just a, another brick in the wall”. Così i Pink Floyd in The Wall, capolavoro del 1979.

Trovate la differenza plastica, nel mezzo ci sta giustappunto la verità.

Francesco Merlo su Repubblica ha scritto: “A Siracusa dunque non c'è stata la manipolazione sordida tipica dei regimi ma la paideia, il tentativo di ridurre i bambini a protesi ornamentale, di formarli alla piaggeria e all'adulazione: "non insegnate ai bambini la vostra morale /è così stanca e malata potrebbe far male" cantava il Gaber citato da Renzi persino nei libri. Gaber li vedeva cantare e battere le mani e pensava che facessero "finta di esser sani", Renzi invece li ha passati in rassegna dando a tutti il cinque”. Applausi scroscianti.

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