rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Lo sfasciacarrozze

Lo sfasciacarrozze

A cura di Diego Giorgi

Bollettino dalla trincea. Pillole di dibattito

Italia, gennaio 2014, bollettino dalla trincea. Pillole di dibattito.

La politica italiana ruota attorno alla legge elettorale. E nei bar, nei supermercati, fuori dai locali, nell’intervallo al cinema, non si fa che parlare d’altro. E stranamente, in questo caso, non si tratta dell’analfabeta politico.

Sui social network invece va di moda l’odio: muoiono oltre 300 immigrati a Lampedusa e si inneggia la Mediterraneo. In cella si muore di disperazione, e parte il coro retorico dell’essersela cercata. Si affronta il tema delle unioni civili e va di moda il chissenefrega dei gay. Lavoro e pane, pane e lavoro. Conta solo questo. Peccato che l’algoritmo economico è un po’ più complicato e aperto. Dalla crisi si esce con i diritti, perché l’economia ha bisogno di diritti. Altrimenti si inceppa. L’Italia ha sempre avuto il brutto vizio di guardare all’estero un po’ troppo frettolosamente. Si guarda alle riprese, senza interrogarsi sul perché i gay all’estro si possono sposare. Più diritti, più lavoro. La faccenda va di pari passo. Nell’odio, nella contrapposizione sterile, nello spazio storico negato dalla contemporaneità, non c’è margine di futuro. “Non siamo nemici, ma amici. Non dobbiamo essere nemici. Anche se la passione può averci fatto vacillare, non deve rompere i profondi legami del nostro affetto. Le corde mistiche della memoria risuoneranno quando verranno toccate, come se a toccarle fossero i migliori angeli della nostra natura”. Abramo Lincoln. La lezione, prima o poi andrà capita.

Silvio Berlusconi si vuole candidare come capolista alle prossime elezioni europee. Eppure non può, è condannato per frode e quindi interdetto. Eppure, fa dibattito. Misteri.

Nel Piemonte quattro anni dopo l’elezione di Cota il Tar ha dichiarato quelle elezioni illegittime. Dopo quattro anni. Qualcosa non va: quando manca un anno e poco più alla fine della legislatura, ai quattro quinti della corsa, è tutto da rifare, daccapo. Dopo otto anni di Porcellum, tre elezioni e quattro governi, la Consulta ha dichiarato incostituzionale la legge Calderoli. Qualcosa, non va. Decisamente.

Evasione fiscale stimata in Italia: 130 miliardi l’anno. Una domanda: è tutta colpa della Casta?

Capitolo tv, cito da MicroMega:

“La sera di martedì 7 gennaio su Rai Uno è andato in onda uno scempio, di cui la Rai dovrebbe chiedere scusa, e i politici o chiunque approvi sul servizio pubblico operazioni di questo tipo dovrebbe chiedere il conto. Insegno storia da cinque anni nei licei, e tutto il lavoro che io, come centinaia di migliaia di insegnanti di liceo e università, faccio per cercare di raccontare, far conoscere, semplificare, provare a condividere e indagare insieme, gli anni Settanta viene smerdato da una roba coma la trilogia-fiction intitolata “Anni spezzati”. Uno dei prodotti peggiori realizzati in Italia negli ultimi anni: un film non solo pessimo da un punto visto artistico e anche tecnico, ma risibile da quello documentario e storico. Un prodotto nocivo, venefico, viscidamente diseducativo”.

Tutto vero, anzi di più: l’approssimazione, il pressappochismo storico, lo schifo dei dialoghi e della ricostruzione dei fatti, hanno una colpa, più di tutti: fregarci il passato. Chi non c’era, come me, e chi magari non ha letto quel che è stato, può davvero credere che sia andata veramente così. Cari signori, chi ruba il passato semmai con il proiettile magico televisivo, semmai perché non sa fare il proprio mestiere, nega il domani. Qualcuno, in Rai, dovrebbe fare diversi passi indietro. E chiedere scusa. A tutti, perchè quella storia riguarda tutti.

Bollettino dalla trincea. Pillole di dibattito

Today è in caricamento