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Giovedì, 28 Marzo 2024
Lo sfasciacarrozze

Lo sfasciacarrozze

A cura di Diego Giorgi

Se Putin è candidabile al Nobel per la pace c'è vita su Marte

Se Vladimir Putin è entrato nella cerchia dei 278 nomi candidati al premio Nobel c’è vita su Marte e non solo il sabato sera. Oppure sono quegli allegri ‘ragazzi’ di Stoccolma a vivere su Marte. O forse, su Marte, ci viviamo noi che non capiamo il senso delle cose.

Va detto che la cerchia dei papabili è davvero ampia, con nomi degnissimi del riconoscimento. E, a proposito di papi, compare anche il nome di Papa Francesco. Eppure la questione rimane nella sua interezza. Da parte mia, lo voglio dire subito, non credo nei premi troppo rumorosi. Non credo negli Oscar, nei premi letterali, meno che mai le celebrazioni musicali. Non credo nel Pallone d’Oro dopo che fu premiato Matthias Sammer e non Baresi. Perché in fondo non credo nei feticci da Accademia, nella critica che mette il cappello all’arte, nel processo interpretativo che sottrae la bellezza al vortice dell’estetica.

Detto questo, rimane l’incomprensibile. Putin è impresentabile. Che significa pace? Tra le motivazioni trapelate pare ci sia l’impegno di questa sorta di Zar 2.0 nell'impedire un attacco armato contro Damasco, spingendo per mettere l'arsenale chimico di Bashar al-Assad sotto controllo internazionale. Basta questo a cancellare il resto, l’abisso.

A chi è venuto in mente l’affronto, mi verrebbe da porre qualche domanda: dove eravate quando Putin proiettava la Russia in una nuova stagione terribile depurata della dittatura comunista? Dove quando prendeva a bastonate la comunità gay  e conficcava la libertà di parola e il dissenso dietro le sbarre. Dove quando la retorica dell’Impero si rifaceva imperante?

Senza dimenticare il grottesco, amaro, che si attorciglia lungo questa vicenda. Non si può parlare di pace con i carri armati in Crimea e poi schierati a due metri dall’Ucraina. Non si può quando giusto ieri il Capo dell’ex URSS si è detto ancora pronto all’intervento armato. E non si può negli stessi giorni in cui la Russia e Putin, in pieno clima Guerra Fredda, hanno mandato l’ennesimo segnale atomico. Scrive l’Unità: “La Russia ha effettuato un test di lancio di un missile intercontinentale (Icbm). Si tratta di vettori adatti a trasportare a lunghissimo raggio testate nucleari. Lo ha annunciato il ministero della Difesa di Mosca, citato dall'agenzia Ria-Novosti. Il missile lanciato alle 22,10 locali (le 19,10 in Italia) dal cosmodromo di 'Kapustin Yar' (vicino a Volgograd, la ex Stalingrado) nella regione di Astrakhan è un RS-12M Topol (SS-25 nella denominazione Nato) a testata singolo che ha una gittata di 10.500 km”. Contenti voi…

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