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Giovedì, 25 Aprile 2024
Città conquistatrice

Città conquistatrice

A cura di Fabrizio Bottini

Bernie Sanders e la progettazione partecipata

L'ormai famosa foto del Senatore Sanders seduto su una sedia pieghevole all'insediamento presidenziale del collega Joe Biden, che ha finito curiosamente per caratterizzare tutta l'immagine mondiale dell'evento, suscita come ormai frequente in questi tempi di continuo adattarsi alla psicologia collettiva del social network parecchie domande. Una delle più popolari interpretazioni è che rappresenti al meglio il popolo che aspetta, come ben riassunto da una delle frasi più virali veicolata da Twitter, secondo cui quella di Bernie «Nello yoga ebraico è la posizione “aspetto mia moglie che fa shopping”». Ovvero chi attende decisioni che lo riguardino pronto a giudicarle e nei suoi poteri influire su esse. La giornalista Naomi Klein la butta tra lo spiritoso e il liquidatorio da esperti social improvvisati, concentrandosi sull'aspetto comune familiare dei guanti di lana, e raggruppando tutti i tentativi di interpretazione del fenomeno in quella che dovrebbe essere una nuova disciplina di studi: la «muffolettologia». Mi si conceda allora qui un personale esercizio di muffolettologia, in sigla MFL come direbbero certi ricercatori blasonati, focalizzato su uno dei canali principali della diffusione virale del Senatore guantato in panchina.

Perché tra i pur suggestivi intelligenti persino artisticamente geniali inserimenti del viso con mascherina e delle muffolette in grembo dentro a foto famose, quadri della tradizione e dell'avanguardia o fotogrammi da cineteca, sicuramente spicca il programma giochino messo a punto da uno studente della New York University, Nick Sawhney, che citando il suo Tweet di lancio «I made a website where you can put bernie in places using google maps street view. Enjoy!». Interpretato giornalisticamente (forse anche da tanti dei milioni di utenti) come un modo per inquadrare il Senatore Sanders sul proprio zerbino digitando l'indirizzo nella finestrella di ricerca, eleggendolo così a democratico rappresentante di interessi del cittadino in senso stretto, in realtà il sito del laureando Nick Sawhney segue un percorso potenzialmente innovativo per la MFL o Mittenology. E che riguarda il rapporto oggettivo-soggettivo con luoghi sia apparentemente noti che ignoti, da tempo oggetto di tanti studi urbani o psico-sociologici del territorio, a partire per esempio dalla seminale Immagine della Città di Kevin Lynch.

Ciò davanti a cui ci pone il giochino virale «Bernie Sits Here», in termini muffolettologici, è il nostro conflittuale rapporto tra lo spazio che abitiamo, il modo in cui lo percepiamo, il suo assetto oggettivo, il modo in cui lo percepiscono altri (i rilevatori elaboratori Google). E quindi l'estrema variabilità delle idee di trasformazione perfettamente legittime che potrebbero riguardarlo, esattamente secondo il meccanismo che vede architetti costruttori e amministrazioni pubbliche proporci sognanti rendering, che suscitano vuoi reazioni irritate e opposizioni, vuoi entusiasmi e sostegno dei cittadini convinti. Riassunto nella mia breve esperienza di inserimento coordinate nella finestrella del sito: vorrei collocare il Progetto Bernie in un luogo che credo di conoscere, di cui ho una certa immagine mentale, ma ecco che Bernie Sta Seduto invece altrove o contestualmente non adeguato, perché? Ripasso le mie percezioni e conoscenze, e in effetti mi faccio un'idea più chiara del mio zerbino di casa, del parco di quartiere, del sovrappasso ferroviario che ne segna i confini urbani. Magari in sede di assemblea dei Comitati per una Partecipazione Democratica, convocata contro l'apertura di un cantiere stradale, avrò qualcosa di nuovo da dire. Ma mi ascolteranno solo quelli che hanno giocato con Bernie, ben consapevoli delle potenzialità. È la Muffolettologia, baby!

Riferimenti: Nick Sawhney, Bernie Sits Here https://bernie-sits.herokuapp.com/ (il sito è stato disattivato per motivi di costi insostenibili secondo l'Autore)

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