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Sabato, 20 Aprile 2024
Città conquistatrice

Città conquistatrice

A cura di Fabrizio Bottini

Sotto le Ali Protettive delle Solite Aquile?

Tra le letture più tristi e deludenti della mia giovinezza, spicca tra gli altri quello che in realtà doveva essere una specie di thriller d'evasione politico avventuroso: On Wings of Eagles/ Sulle ali delle aquile di Ken Follet. La delusione deriva dal fatto che alla fin fine non succede assolutamente nulla, e i cosiddetti protagonisti in realtà al massimo sono spettatori di eventi esterni a cui non danno per manifesta inferiorità alcun contributo. La storia, credo arcinota perché pompata e ripompata negli anni, è quella del rapimento degli ostaggi americani a Teheran dopo la rivoluzione degli ayatollah del 1978, e del tentativo ininfluente di salvarli da parte di un gruppetto di persone finanziate dal miliardario texano Ross Perot, imprenditore dell'informatica e futuro candidato indipendente alla Casa Bianca. Quel libro trombone di Ken Follet, in sostanza, era una specie di grosso opuscolo promozionale commissionato ad hoc per lanciare l'immagine del magnate salvatore della patria.

Mi è tornata in mente, tutta la faccenda, rileggendo in questi giorni il medesimo nome Ross Perot tra i relatori di punta di un grosso convegno trasportistico-finanziario-politico, lo Uber Elevate Summit previsto per la seconda settimana di giugno a Washington D.C. per dibattere a tre anni dalla pubblicazione dello UBER Elevate Whitepaper, il futuro del trasporto aereo urbano di massa, secondo i proponenti destinato a dilagare già nel futuro prossimo. Perché ci sarebbero già tutte le premesse tecnologiche, organizzative, finanziarie, scientifiche e la domanda sociale, mentre manca una consapevolezza pubblica e una adeguata attrezzatura delle città. Il Ross Perot che ci racconterà perché e come le «infrastrutture urbane aeroportuali» di nuovo tipo debbano ribaltare l'assetto delle nostre città, in realtà è il figlio dell'eroe capitalista cantato dalla penna in vendita di Ken Follett, ma il tono perentorio non mancherà di certo neppure da quel pulpito: noi abbiamo fatto la nostra parte di Aquile, adesso tocca a voi adeguarvi preparandosi un caldo nido per deporre le uova. L'idea (vedi anche il link agli articoli di Città Conquistatrice qui a fine pagina) sarebbe in sostanza di realizzare una rete di nodi di interscambio tra i veicoli VTOL – Vertical Take-Off and Landing elettrici e a guida automatizzata, e il trasporto urbano terrestre. La scheda della relazione Perot (unica) parla di «infrastrutture» ma basta un flash storico per intuire cosa si intende in realtà.

Da un secolo e mezzo per lo meno, anche escludendo il pioniere trasporto ferroviario alla base della città moderna, le forme urbane si plasmano attorno alle varie innovazioni tecnologiche, che ne modificano radicalmente il senso e la composizione. La prima grande conferenza urbanistica mondiale, quella di Londra del 1910, ruota attorno al nuovo ruolo dell'automobile, delle circonvallazioni, delle trasformazioni edilizie e metropolitane, nonché delle abitudini di vita e dell'abitare. Per tutto il periodo tra le due guerre mondiali e anche dopo, si dibatte sulle strategie del volo aereo, tra dirigibili, aeroporti militari e civili, alla fine anche col terrore dell'atomica e il rifugio nel decentramento «sicuro dalle bombe» nelle campagne, da cui nasceranno anche le nuove idee di New Town. Ma vale sempre la pena ricordare come ci fosse una importante e grossa discussione pubblica, collettiva, sociale e tecnico-scientifica, alla base di queste trasformazioni: è ancora così oggi? Qualcuno ha mai sentito parlare di questo nostro vagheggiato (dagli investitori) futuro Sulle Ali delle Aquile in forma di servizi aerotaxi senza pilota dilaganti ovunque a ribaltare le forme delle città, delle attività, della nostra vita? Oppure un bel giorno ascolteremo i nostri rappresentanti eletti ripetere per l'ennesima volta che «loro non potevano certo sapere» cosa stava succedendo, e adesso occorre adeguarsi, fare sacrifici. Per esempio finanziando e realizzando quelle «infrastrutture» delineate dal capitalista di turno, e indispensabili per la città del terzo quarto e quinto millennio?

La Città Conquistatrice – UBER

Uber Elevate Summit 2019 

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