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Martedì, 23 Aprile 2024
Nel nome del Padre

Nel nome del Padre

A cura di Gloria Callarelli

Sua Santità - Amoris laetitia, i punti chiave. Per quanti hanno attaccato Francesco e non conoscono la volontà della Madonna

Il punto esclamativo del sinodo sulla famiglia di Papa Francesco arriva con l’enciclica "Amoris laetitia", atto finale in cui il Santo Padre riassume le decisioni di postsinodali del 2015. In questi mesi, prima del documento, il Pontefice è stato spesso male interpretato, più o meno volontariamente, dagli organi di informazione prima e a turno da chi ha voluto strumentalizzare le sue parole per i suoi interessi (e che ora non esita a darne definizioni barbare). Ingannando molti. Fortunatamente non c’è niente da strumentalizzare sulla carta scritta. Matrimoni gay, eutanasia, utero in affitto, gender. Il Santo Padre ha ribadito il suo "no" in modo netto alle nuove battaglie di civiltà del laicismo, aprendo ad esempio in modo "misericordioso" ai singoli casi delle persone divorziate. Il testo è lunghissimo, riportiamo alcuni passaggi che a noi paiono più importanti, ma inviatiamo alla lettura dell’intero documento (facilmente reperibile su internet), appassionato e interessante per cercare di guardare con occhi ancora più cristiani al dono della famiglia di oggi.

DIVORZIATI. Nessuno può essere condannato per sempre, perché questa non è la logica del Vangelo! Compete alla Chiesa rivelare loro la divina pedagogia della grazia nella loro vita e aiutarle a raggiungere la pienezza del piano di Dio in loro.

ANZIANI ED EUTANASIA. In una civiltà in cui non c’è posto per gli anziani o sono scartati perché creano problemi, questa società porta con sé il virus della morte. La famiglia protegge la vita in ogni sua fase e anche al suo tramonto. Perciò a coloro che operano nelle strutture sanitarie si rammenta l’obbligo morale dell’obiezione di coscienza.

GAY. La Chiesa conforma il suo atteggiamento al Signore Gesù che in un amore senza confini si è offerto per ogni persona senza eccezioni. Con i Padri sinodali ho preso in considerazione la situazione delle famiglie che vivono l’esperienza di avere al loro interno persone con tendenza omosessuale, esperienza non facile né per i genitori né per i figli. Perciò desideriamo anzitutto ribadire che ogni persona, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale, va rispettata nella sua dignità e accolta con rispetto, con la cura di evitare “ogni marchio di ingiusta discriminazione” e particolarmente ogni forma di aggressione e violenza. Nei riguardi delle famiglie si tratta invece di assicurare un rispettoso accompagnamento, affinché coloro che manifestano la tendenza omosessuale possano avere gli aiuti necessari per comprendere e realizzare pienamente la volontà di Dio nella loro vita.

ADOZIONI GAY. Ogni bambino ha il diritto di ricevere l’amore di una madre e di un padre, entrambi necessari per la sua maturazione integra e armoniosa.

MATRIMONI GAY. Circa i progetti di equiparazione al matrimonio delle unioni tra persone omosessuali, non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia"; ed è inaccettabile "che le Chiese locali subiscano delle pressioni in questa materia e che gli organismi internazionali condizionino gli aiuti finanziari ai Paesi poveri all’introduzione di leggi che istituiscano il ‘matrimonio’ fra persone dello stesso sesso".

GENDER. Un’altra sfida emerge da varie forme di un’ideologia, genericamente chiamata “gender”, che “nega la differenza e la reciprocità naturale di uomo e donna. Essa prospetta una società senza differenze di sesso, e svuota la base antropologica della famiglia. Questa ideologia induce progetti educativi e orientamenti legislativi che promuovono un’identità personale e un’intimità affettiva radicalmente svincolate dalla diversità biologica fra maschio e femmina. L’identità umana viene consegnata ad un’opzione individualistica, anche mutevole nel tempo. È inquietante che alcune ideologie di questo tipo, che pretendono di rispondere a certe aspirazioni a volte comprensibili, cerchino di imporsi come un pensiero unico che determini anche l’educazione dei bambini. Non si deve ignorare che "sesso biologico (sex) e ruolo sociale-culturale del sesso (gender), si possono distinguere, ma non separare". D’altra parte, "la rivoluzione biotecnologica nel campo della procreazione umana ha introdotto la possibilità di manipolare l’atto generativo, rendendolo indipendente dalla relazione sessuale tra uomo e donna. In questo modo, la vita umana e la genitorialità sono divenute realtà componibili e scomponibili, soggette prevalentemente ai desideri di singoli o di coppie". Una cosa è comprendere la fragilità umana o la complessità della vita, altra cosa è accettare ideologie che pretendono di dividere in due gli aspetti inseparabili della realtà. Non cadiamo nel peccato di pretendere di sostituirci al Creatore. Siamo creature, non siamo onnipotenti. Il creato ci precede e dev’essere ricevuto come dono. Al tempo stesso, siamo chiamati a custodire la nostra umanità, e ciò significa anzitutto accettarla e rispettarla come è stata creata".

Da più parti il Papa viene attaccato, anche da chi, professandosi cristiano e cattolico, dovrebbe difenderlo. E’ vero anche lui può sbagliare ma non dobbiamo mai scagliarci contro di lui. Perché? Basti pensare che la Madonna di Medjugorje, in quella che ha detto essere la sua ultima apparizione nel mondo, in un’occasione ha detto: "Il Papa è vostro padre, è il padre spirituale di tutti. Bisogna pregare molto per lui". Nel libro dal titolo "A Medjugorje con Maria" di don Michele Barone, in cui la veggente Vicka si racconta, si legge che la Vergine le ha detto di non preoccuparsi per il Santo Padre, che se ne occuperà Lei. La veggente ha anche aggiunto che qualunque sia la posizione della Chiesa sulle apparizioni della Regina della Pace è tenuta all’obbedienza. La stessa cosa per altro che fece un Santo come Padre Pio quando in seno agli ambienti ecclesiastici fu osteggiato. Sempre obbedì alla Chiesa. Questo per dire che anche qualora Francesco dovesse prendere decisioni più o meno discutibili, cerchiamo di non criticarlo e di non lasciarci trascinare da correnti "modaiole", sempre cerchiamo di pregare per lui (come del resto chiede). Fa male al cuore sentire parlare male del Santo Padre, la più alta autorità religiosa riconosciuta nella Chiesa cattolica. Non solo fa male e si rischia di finire dalla parte sbagliata, soprattutto in questi tempi in cui il cristianesimo è religione perseguitata, ma anche di prendere clamorosi abbagli. Come accaduto a molti prima dell'Amoris laetitia.

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