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Sabato, 20 Aprile 2024
Nel nome del Padre

Nel nome del Padre

A cura di Gloria Callarelli

Eight, rapper buono "a cuore aperto": "La fede mi ha cambiato"

Canta in rima la vita, l'amore e soprattutto la fede e lo fa col cuore perché per sentire Dio si può ascoltarne la parola, attraverso la Bibbia, o scoprirlo con Gesù e il Vangelo, ma si può anche accendere una radio e lasciarsi travolgere dalla musica. La musica in questo caso è quella di Giuseppe Bruno, in arte “Eight”. Un artista che ha cominciato per caso dedicandosi prima alla realizzazione di videoclip per vari artisti e ha deciso poi di passare dall’altra parte della macchina da presa. Una scommessa per lui, un gioco, tanto che non ama definirsi propriamente un cantante bensì un “mercante di emozioni” come il titolo di uno dei suoi album: “Non credo di avere grosse doti canore, ho compreso i miei limiti e ho deciso di regalare con la mia musica speranza agli altri che era quello di cui avevo più bisogno”.

Modesto, semplice e umile certamente. Ascoltate “Lo dirò a Dio” o “Preghiera”, tanto per citare due suoi lavori, e capirete. Anche se non vi piace il rap, vi ricrederete. Le sue sono perle, musica, farina del suo sacco raccolta grazie a quanto seminato dal buon Gesù e da San Francesco nel suo cuore. Sì proprio il santo di Assisi. Da quando ha letto “preghiera semplice” ha cambiato la sua visione della vita. Da quel giorno il paesino dell’Umbria è diventata la sua seconda casa: “Ormai lo conosco a memoria”. Ma non c’è solo San Francesco. C’è la Madonna che lo chiama e presto, oltre a Lourdes e a Fatima che ha già visitato, andrà a Medjugorje. Ma i santi, tutti, “sono i miei supereroi. Di Cristo ce n’è uno, loro si avvicinano a Lui. Dobbiamo prendere spunto da loro. Credo che non si preghi mai abbastanza. Questo mondo è troppo umano ha molti problemi, mi spiacciono tante cose ma c’è tanta speranza, non è tutto sbagliato”.

Già dal 2012 Eight è nel panorama musicale italiano ma la sua arte, che unisce amore e preghiera, spesso e volentieri non finisce su tutti i giornali, non passa su tutte le radio perché forse il sistema, il mondo di oggi troppo in mano al male, non lo permette. Essere dei bravi ragazzi non paga, non fa notizia, così anche il rap buono non esiste bisogna per forza essere arrabbiati col mondo per essere bravi. Regole non scritte di questa società vuota, malata, superficiale nella quale per fortuna esiste anche un esercito di spiriti silenziosi che vuole trasmettere valori positivi. Eight è uno di loro e, checchè ne dica lui stesso, non ha nulla da invidiare ai colleghi più blasonati di lui. Anzi. Perché la musica, in fondo, nasce dal cuore e a cuore aperto lui ha deciso di raccontare le sue emozioni. Già, a cuore aperto. Un modo di dire, certo, ma non solo. Perché se oggi Giuseppe è il ragazzo che è lo deve anche a quel suo problema al cuore che fin da piccolo non gli ha permesso di dedicarsi agli sport che amano tutti i bambini ma l’hanno reso più sensibile e speciale costringendolo da subito a crearsi uno “sport alternativo” fatto di video e montaggio. Un problema che per 20 anni si è portato dentro, che ad ogni battito gli ricordava di essere lì. Alla fine con le persone della sua vita accanto e con l’esempio di un maestro come Gesù ha deciso di sottoporsi all’intervento chirurgico: “Tutti quelli che mi stavano accanto mi volevano forte. Il giorno prima dell’operazione ho scritto su Facebook ‘Io sono felice’. Volevo dire a tutti io lotto”. Che con un gioco di parole legato al suo nome d’arte è diventato anche “Io l’8”, un cd capolavoro.

Con la musica che continua a comporre e che lo sta facendo maturare e con le azioni quotidiane cerca di arrivare ai giovani e anche laddove c’è più bisogno: negli ospedali, negli oratori ad esempio. In altre parole vuole fare del bene, il successo in sé non lo attira: “Le mie canzoni sono proprio scritte col cuore, pensate e ripensate. Vengono lanciati troppi messaggi negativi, distorti solo per vendere di più e fare più soldi. A me interessa fare felice un bambino, regalare un sorriso, quella carezza che ti cambia la giornata”. Giuseppe Eight è quello delle sue poesie in musica, ma è anche di più. Lo ascolti e capisci che ha un dono. Che ha dei valori, che è buono. Il rapper buono.
 

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