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Giovedì, 25 Aprile 2024
Sesso e dintorni, il dottore risponde

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A cura di Dottor Andrea Militello

Sangue nello sperma, cosa fare in caso di emospermia

Il sangue nel liquido seminale, condizione conosciuta anche come emospermia, è spesso motivo di ansia e paura nei pazienti. Cerchiamo di mettere un po’ di ordine per capire quando e se c’è motivo di allarmarsi.  

Il liquido seminale è composto dalle secrezioni della ghiandola prostatica per il  40%, dalle secrezioni delle vescicole seminali e dal prodotto dei testicoli, ossia gli spermatozoi. Ne consegue che spesso il sangue nel liquido seminale ha un’origine di natura prostatica.

Nell’uomo giovane al di sotto dei 50 anni, l'emospermia viene spesso associata alla presenza di stati infiammatori o infettivi delle vie seminali, per cui in questi casi diventa obbligatorio cercare di identificare una eventuale causa infettiva eseguendo innanzitutto una spermiocoltura ed un tampone uretrale ed approntare di seguito una terapia antibiotica mirata algerme.

Nell’uomo al di sopra dei cinquant’anni bisogna invece considerare anche la possibilità di un tumore prostatico che si  può manifestarsi proprio con questo sintomo. In ogni caso, a prescindere dall’età, è bene che l’urologo visiti il proprio paziente anche per lo studio della ghiandola prostatica con la classica esplorazione rettale.

Ci sono anche terapie farmacologiche che possono predisporre al sanguinamento come ad esempio l’uso di anticoagulanti e antiaggreganti che spesso vengono utilizzati nel trattamento delle malattie cardiovascolari.

Da un punto di vista squisitamente diagnostico le tappe da eseguire sono quindi la visita urologica, il dosaggio del PSA plasmatico, l’esecuzione di esami colturali per identificare forme infettive, ecografia prostatica ed eventualmente risonanza magnetica multiparametrica della prostata. Ci sono infatti delle forme di emospermia in cui non viene identificata una causa né di natura infiammatoria né tantomeno infettiva, ed è quindi necessario approfondire la diagnosi strumentale. In questi casi spesso la terapia si basa sull’uso periodico di cortisonici.

Non spaventiamoci quindi immediatamente alla comparsa di tale sintomo (equivale alla piccola perdita di sangue dal naso che può accadere dopo essercelo soffiato) ma in ogni caso consultiamo l’urologo di fiducia per affrontare un giusto percorso diagnostico e terapeutico.

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