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Sabato, 20 Aprile 2024
Spazio, l'Universo a casa tua

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A cura di Chi ha paura del buio?

Petali di carbonio

65%: questa è la percentuale della vostra massa costituita da atomi di ossigeno. Il carbonio, invece, fa il 18,5% della vostra massa. Se pesate 70 kg, 58,5 di questi sono carbonio e ossigeno. Il che non dovrebbe stupirvi affatto, se pensate che la produzione di carbonio e ossigeno è un processo praticamente obbligatorio nell’evoluzione di molte stelle. Insomma, siamo fatti di quello che passava il convento.

Carbonio e ossigeno è quello che produrrà anche il nostro Sole, quando terminerà di fondere l’idrogeno in elio e diventerà una gigante rossa. Molte giganti rosse, come molte stelle in generale, hanno più ossigeno che carbonio nella loro atmosfera; quando avviene il contrario si parla di “stella al carbonio”. Come quella che vedete in questa spettacolare immagine del telescopio spaziale Hubble. Si chiama CW Leonis: a 400 anni luce di distanza è la stella al carbonio più vicina a noi. Come potete intuire, è un astro che sta attraversando l’ultima fase della sua esistenza. 

Stelle in una fase evolutiva così avanzata sono instabili: perdono un po’ alla volta gli strati più esterni della loro atmosfera, che finiscono per formare nubi intorno alla stella stessa. I “petali” arancioni che vedete sono proprio nubi ricche di carbonio che un tempo facevano parte della stella e ora, invece, la circondano. Per via della sua instabilità senile, CW Leonis ha già perso buona parte della sua massa: delle 3-5 masse solari iniziali ora ne è rimasta meno di una. 

È bello immaginare che tutto quel carbonio scagliato nello spazio interstellare un giorno andrà a formare nuovi pianeti attorno a stelle che ancora non sono nate. E su quei pianeti, magari, quel carbonio potrà fare da ossatura per molecole organiche sempre più grandi e complesse, fino al punto che saranno in grado di autoreplicarsi. E con un po’ di fortuna, tra 5 miliardi di anni o giù di lì quegli atomi potrebbero andare a formare nuove specie viventi, magari abbastanza intelligenti da osservare, a 400 anni luce di distanza, una gigante rossa a cui daranno un nome ridicolo senza sapere che noi, tanto tempo prima, quando era ancora una stella di sequenza principale, la chiamavamo “Sole”. 

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Petali di carbonio

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