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Giovedì, 25 Aprile 2024
Spazio, l'Universo a casa tua

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A cura di Chi ha paura del buio?

L'ultima supernova visibile a occhio nudo

Esattamente 35 anni fa, notte del 23 febbraio 1987: i due astronomi Ian Shelton e Oscar Duhalde sono di turno all'osservatorio di Las Campanas, in Cile, quando puntano i loro strumenti verso un bagliore che si era acceso improvvisamente nel cielo, in direzione della Grande Nube di Magellano, a 168.000 anni luce di distanza da noi.

Quel bagliore si rivelò essere una delle esplosioni cosmiche più celebri nonché una delle esplosioni stellari più brillanti mai osservate! La stella esplosa si chiamava Sanduleak -69° 202a (bel nome!), ma l'esplosione prese il nome di SN 1987A. È la supernova più vicina e più brillante degli ultimi secoli. Sprigionò una potenza pari a quella di 100 milioni di Soli e fu talmente brillante che risultò visibile perfino ad occhio nudo! È stata la prima supernova visibile a occhio nudo dopo l'invenzione del telescopio; l'ultima, la cosiddetta “supernova di Keplero”, risale al 1604. In tutto, le supernovae visibili a occhio nudo di cui si hanno testimonianze sono soltanto otto!

La SN 1987A deve la sua celebrità non solo a questo, ovviamente. Le sue straordinarie caratteristiche continuano ad essere studiate a oltre 30 anni dalla sua scoperta. E l'immagine che si apre ai nostri occhi attualmente lo dimostra in tutto il suo splendore.

Guardate quell'anello che circonda ciò che rimane della stella esplosa: un anello costituito da tanti bulbi luminosi! Pensate che il primo bulbo luminoso apparve solo 10 anni dopo l'esplosione della supernova: il flash della radiazione emesso durante l'esplosione infatti raggiunse un anello di materiale espulso probabilmente 20.000 anni prima dell'esplosione principale, riscaldandolo al punto da diventare estremamente brillante. Nei 20 anni seguenti i bulbi luminosi sono diventati dozzine e probabilmente tra qualche anno l'intero anello sarà completamente in fiamme!

I misteri non sono finiti: i due anelli rossi visibili simmetricamente "sopra e sotto" la supernova sono ancora di origine sconosciuta.

A corredo del tutto, quasi come due spettatori esterni, vi sono due stelle in posizioni esattamente simmetriche: sono "semplicemente" due stelle della Grande Nube di Magellano che nulla hanno a che vedere con la stella esplosa.

Grazie al telescopio Chandra, tuttavia, si è avuto un indizio in più: fino al 2013 i dati Chandra mostravano un anello di raggi X attorno alla SN 1987A che diventavano via via più brillanti. Dal 2013 ad oggi, invece, le emissioni X sono rimaste pressochè costanti, segno che il flash sprigionato dall'esplosione e che ha riscaldato il materiale attorno alla supernova è passato oltre.

La SN 1987A è indubbiamente uno degli oggetti extragalttici più osservati e più studiati nella storia dell'astronomia.Vista la sua vicinanza e la sua luminosità. infatti, ha fornito una opportunità assolutamente unica di studiare tutte le fasi della morte di una stella.

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