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Venerdì, 29 Marzo 2024
Spazio, l'Universo a casa tua

Spazio, l'Universo a casa tua

A cura di Chi ha paura del buio?

58 anni fa Valentina Tereshkova diventa la prima donna nello spazio

Aveva da poco compiuto 26 anni, Valentina Tereshkova, il giorno del 1963 in cui lo spazio smise di essere una prerogativa maschile. La sua è una storia di una bimba rimasta orfana del padre, soldato caduto durante il secondo conflitto mondiale. Nata in un piccolo villaggio sulle rive del Volga, dopo le scuole cominciò a lavorare dapprima come operaia e poi come sarta in un'azienda tessile.

Era appassionata di paracadute quando il suo connazionale Jurij Gagarin divenne il primo essere umano a volare nello spazio. I sovietici vollero fortemente essere anche i primi a mandare una donna in orbita terrestre, e qualche mese dopo l'impresa di Gagarin cominciarono le selezioni per l'addestramento di cinque cosmonaute. Valentina non se lo fece ripetere due volte, e il 16 febbraio 1962 entrò ufficialmente nella rosa delle cinque aspiranti pioniere dello spazio.

L'addestramento fu lungo e difficile, ma le performance di Tereshkova erano eccellenti. Fu l'unica delle cinque a volare. La mattina del 16 giugno 1963, pochi secondi prima del decollo a bordo della capsula Vostok 6, esclamo: «Ehi, cielo! Togliti il cappello, sto arrivando!». Divenne così la prima donna a volare nello spazio. Tuttora rimane la più giovane viaggiatrice spaziale e l'unica donna ad aver compiuto una missione nello spazio in solitaria. Per le comunicazioni a terra scelse come nons “Čajka”, che significa “gabbiano”.

La missione durò poco meno di tre giorni: 70 ore e 50 minuti legata in una navicella claustrofobica senza poter nemmeno togliersi la tuta. Dopo 48 orbite attorno alla Terra, la Vostok rientrò in atmosfera e Tereshkova atterrò alle 8:20 UTC del 19 giugno, dopo essere stata eiettata dalla capsula e avere terminato la sua discesa con un paracadute.

In seguito alla sua impresa, nonostante la sua volontà di tornare nello spazio non le fu permesso di partecipare ad altre missioni: l'Unione Sovietica preferì non correre il rischio di perdere un altro eroe nazionale dopo la morte di Gagarin. Ottenne quindi un dottorato in ingegneria aeronautica e si dedicò alla politica e all'impegno civile, diventando un simbolo dell'emancipazione femminile. Non lasciò più l'atmosfera terrestre.

La sua figura è piuttosto complessa, non sempre priva di ombre, ma è stata ed è tuttora di esempio e di ispirazione per milioni di donne in tutto il mondo. «Come un uccello non può volare con un'ala sola, – ebbe a dire una volta, – il volo spaziale umano non può progredire senza la partecipazione attiva delle donne». Se frasi come questa suonano oggi assolutamente normali e soacrosante lo dobbiamo anche al talento e all'impegno di donne come Valentina Tereshkova.

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