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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Passaggio a livello

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A cura di Dario Balotta

L'accordo Alitalia-Etihad fa scoppiare il caso Malpensa: "3 miliardi buttati"

Si rafforza la convinzione che “l’appoggio” governativo all'alleanza Alitalia-Ethiad possa provocare distorsioni alla concorrenza e un ridisegno del ruolo degli scali nazionali. Prima domanda. Quale effetto avrà sui consumatori la revisione del decreto Bersani su Linate? Il nuovo decreto ha l’evidente obiettivo di penalizzare le altre compagnie aeree europee per favorire Alitalia. Il dispositivo allo studio parla chiaramente di modificare le destinazioni “obbligatorie” che ha avuto fino ad oggi Linate e di aumentarne la capacita di volo oraria oggi bloccata su 18 movimenti all’ora. Cioè verranno consentite al “Forlanini” oltre che le attuali relazioni con le capitali europee e il sud Italia, anche qualsiasi altra destinazione  internazionale. 

Significa che Alitalia-Ethiad potranno collegare le capitali africane del Mediterraneo, le grandi città dell’est europeo o addirittura collegare l’hub di Ethiad con Dubai. Alitalia che controlla l’85% degli slot del Forlanini sarà l’unico vettore che potrà avvalersi della liberalizzazione di Linate. Ma Linate dovrà fare i conti con delle limitazioni ambientali, quindi con uno sviluppo fino a 12 milioni di passeggeri, dai 9 attuali. Comunque questo decreto sarà messo sotto la lente di Bruxelles.
 
Fiumicino dovrebbe potenziare i suoi collegamenti ferroviari dopo che la scelta del tracciato e la nuova linea ad Alta Velocità tra fra Firenze-Roma e Napoli è già stata realizzata. Interventi questi che oltre che avere alti costi pubblici sono un pezzo di politica dei trasporti che finisce per marginalizzare il ruolo programmatorio del ministero dei Trasporti.

La revisione dei rapporti economici tra gli aeroporti minori e le compagnie low-cost potrebbe portare a tagli sui collegamenti domestici. 

Seconda domanda. Che fine farà Malpensa, il più grande investimento pubblico aeroportuale della fine del secolo scorso? Lo scalo verrebbe ridimensionato per effetto della liberalizzazione di Linate e tutte le compagnie (voli domestici ed europei) cercheranno di operare dal Forlanini o, in subordine, nella più comodo scalo di Orio al Serio (Bergamo). 

A Malpensa resteranno le merci e qualche volo intercontinentale. Basteranno per giustificare 3 miliardi di euro di investimenti che hanno portato solo 40 mila occupati contro i 140mila previsti.Come non ricordare che nella deludente Malpensa con meno di 18 milioni di passeggeri nel 2013 se ne prevedevano 40 milioni? 

Queste sono scelte strategiche del Governo per gli alti costi pubblici che rappresentano e per le conseguenze che hanno sulla rete trasportistica italiana. Con il fronte aperto dei costi dei nuovi 2.250 esuberi, dell’azzeramento dei crediti delle banche azioniste non è certo che i 560 milioni di investimenti promessi da Ethiad per lo sviluppo futuro  compenseranno gli alti costi dell’alleanza  tra le due compagnie aeree. Sarebbe meglio avere il quadro completo dei costi e dei benefici, solo allora prendere la decisione.

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