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Martedì, 16 Aprile 2024
Passaggio a livello

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A cura di Dario Balotta

Alitalia-Etihad: per chiudere la trattativa servono i nostri soldi

Nei sette anni di privatizzazione i passeggeri di Alitalia-Cai sono costantemente diminuiti mentre i debiti della compagnia sono aumentati. Un anno fa la compagnia macinava 1,6 milioni al giorno di perdite (il doppio delle perdite del 2012). Neppure il massiccio ingresso di Poste Italiane nel 2013 è riuscito a correggere il continuo declino dell’Alitalia privatizzata dai “Capitani coraggiosi” (azionariato frammentato con banche, concessionari pubblici, imprenditori di settori diversi). 

Alitalia “privata” ha seguito la stessa rotta di Alitalia “pubblica” che proveniva da un decennio di aiuti di Stato che rischiavano di farci cacciare anzitempo dall' Ue. 

Oggi, l'accordo che si profila tra Alitalia e Ethiad con la regia del governo italiano sarà un nuovo duro colpo per le casse dello Stato: il Governo dovrebbe prendere atto che l'accordo è tra due società private e il contribuente italiano ha già dato in questi anni. Sarebbe sbagliato se Matteo Renzi replicasse gli errori compiuti da Silvio Berlusconi nel 2007 quando a fronte di una seria offerta di acquisto di Air France (i francesi mettevano sul piatto il doppio dell’offerta di Ethiad) disse di no in nome dell’italianità.

L'accordo che si profila è dannoso per i contribuenti ai quali sarà chiesto, per non fare discriminazioni coi "patrioti", di mettere sul piatto nuove risorse per la cassa integrazione per ulteriori 2.300 dipendenti ritenuti in esubero da Ethiad i quali vanno a rinforzare l'esercito dei 7mila cassintegrati di Alitalia in cassa da ben sette anni.  C’è da chiedersi se valga la pena di fare un uso così distorto, iniquo e costoso degli ammortizzatori sociali che con la scusa di tutelare gli addetti tengono in piedi una azienda decotta. 

Interi settori non sono coperti dagli ammortizzatori sociali: precari, partite iva e collaboratori a progetto neppure, altro che riforma della cassa integrazione. Ma non finisce qui: sempre il governo sta mettendo a punto le garanzie di copertura del debito per le banche creditrici, un'operazione che comunque pagheranno i contribuenti. Ed ecco il gran finale: la trattativa Alitalia-Etihad farà guadagnare Banca Intesa e Unicredit due volte, sia come azionisti per il rientro dei debiti che come creditori-prestatori di danaro. Quando si dice lavorare con lo Stato. E intanto gli italiani volano anche senza Alitalia, preferendo compagnie low cost come Ryanair che ormai insidia l'ex compagnia di bandiera nel ruolo di primo vettore.

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