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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Trentenni

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A cura di Maria Carola Catalano

I miracoli accadono: il nuovo direttore del Museo Egizio di Torino è uno di noi

Si chiama Christian Greco, ha 39 anni, ed è il nuovo direttore del Museo Egizio di Torino. E' un eccellente egittologo nato ad Arzignano, in provincia di Vicenza, da 17 anni prestato all'estero. Un cervello in fuga che ora, grazie alla prestiogiosa nomina, è finalmente potuto tornare a casa. E' stato scelto attraverso un bando di selezione. Centouno le candidature giunte. I curricula sono stati analizzati da una commissione di valutazione che, dopo due mesi di lavoro, ha selezionato i sette profili migliori e li ha colloquiati. Lui ha battuto tutti e si è aggiudicato l'incarico. Così facendo ha dimostrato a noi, suoi coetanei, che passione, determinazione e impegno, unite a competenza, specializzazione ed esperienza sono ancora valori che premiano e ci ha regalato una speranza.

Carriera. Docente universitario nei corsi di Egyptian e Archaeology of Nubia and Sudan presso l’Università di Leiden, il migliore centro di egittologia dei Paesi Bassi, e curatore di una delle collezioni egizie più importanti d’Europa, quella del Museo delle Antichità di Leiden. Ha curato moltissimi progetti espositivi e di curatela, non solo in Olanda, ma anche in Giappone, Finlandia e Spagna ed ha sviluppato importanti collaborazioni internazionali, sia come membro di gruppi di ricerca sia con altri musei, fra cui i Musei Vaticani e il Louvre. E’ stato membro della missione epigrafica americana a Luxor ed è da alcuni anni co-direttore della missione archeologica olandese a Saqqara. Al suo attivo, molteplici pubblicazioni sia divulgative sia scientifiche in varie lingue europee (italiano, francese, inglese, olandese, spagnolo). Un profilo altamente specializzato dunque, che farebbe gola a molti.

Le sue prime parole da direttore: “Con immenso piacere accolgo la notizia della mia nomina. Costituisce per me, mi si consenta una nota personale, un enorme onore ed un sogno che si realizza. Sono emozionato e felice di essere chiamato a prestare la mia opera a servizio di una tale prestigiosa istituzione e di tornare dopo 17 anni nel nostro amato paese, arricchito di una profonda esperienza maturata nel cuore dell’Europa. Le sfide che aspettano il nuovo direttore sono moltissime ma tutte ugualmente affascinanti. Nel rinnovarsi il museo deve guardare al futuro ma non dimenticare le profonde radici che lo legano alla storia locale ed internazionale. La mia opera sarà volta a rafforzare l’attività museologica, culturale e scientifica del Museo. Con la mia profonda passione per questa magnifica collezione cercherò di essere di ispirazione per i miei collaboratori nell’aspirare al raggiungimento di un obbiettivo comune: rendere Torino davvero un luogo imprescindibile per chiunque abbia un interesse di qualsiasi tipo legato al mondo egizio antico”.

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