Nonciclopedia, l'enciclopedia online parodia di Wikipedia, ha "scoperto" una nuova malattia: la demenza femminile trentenne che colpisce le donne single o non sposate. Il maschio ne è vittima, subisce questa patologia con depressione, calvizia e perdita d'interesse verso la vita. Il suicidio avviene in modo platonico, lanciandosi sul cibo, l'uomo cerca di superare la sua condizione di larva umana. A causarla l'aumento a dismisura all'età di trent'anni degli ormoni della Stupidasi (che regolano la stupidità) che portano la donna a fare delle strane domande al maschio. In cima alla classifica delle domande da non fare il fatidico: mi vuoi sposare?

Nel corpo del maschio quando si sentono queste parole si produce l'enzima BEST che crea uno scudo nel cervello e salva la situazione con una serie di risposte svianti del tipo: beh se ne può riparlare; vediamo; forse. La donna però non si arrende e ripropone più e più volte l'argomento. L'uomo a questo punto ha due scelte: cedere diventando schiavo dei doveri e iniziando ad invecchiare oppure resistere. In questo caso "l'enzima BEST si attacca alla ghiandola che produce un ormone importantissimo: l'amor proprio".

La donna reagisce versando milioni di lacrime e una volta che le ha finite si porta a letto tutti gli amici del maschio per umiliarlo e rovinargli la vita per arrivare alla fine a trovare un altro maschio adatto a fare il fidanzato e far ripartire la ruota. Possibili soluzioni per l'uomo per evitare il problema: "lasciare ogni femmina al suo trentesimo compleanno, diventare gay, porre una scadenza al contratto di fidanzamento dopo 3 anni, masturbarsi, puzzare molto, avere molti amici disgustosi, comprarsi una moldava".

Impossibile risalire al nome dell'autore di questa voce ma appare ovvio che sia un uomo e rappresenta egregiamente l'uomo medio trentenne italiano. Mi sembra doveroso quindi condividere con voi questa scoperta che ha anche il merito di dare una risposta alla domanda, che in molti di noi si fanno: perchè ci sono così tante trentenni single?