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Giovedì, 28 Marzo 2024
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A cura di Massimiliano Dona

Il Tar conferma le bollette mensili: respinti i ricorsi delle compagnie telefoniche. Adesso i rimborsi

Nuova vittoria su #nofattura28giorni (ma la guerra è ancora lunga). Il Tar del Lazio ha appena ribadito la correttezza della Delibera delll’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni che imponeva il ripristino della fatturazione mensile per le bollette del telefono fisso. Illegittimo quindi il passaggio della fatturazione a 28 giorni operato dai gestori telefonici.

Il Giudice ha respinto cinque ricorsi proposti da Tim, Wind Tre, Fastweb, Assotelecomunicazioni e #Postemobile che chiedevano l'annullamento della Delibera Agcom del 24 marzo 2017 recante il ripristino della fatturazione mensile. Insomma, queste sentenze confermano l’iniziativa del Garante per le Comunicazioni che ha indicato nella fatturazione solare quella da seguire e quella cui le società telefoniche avrebbero dovuto uniformarsi già dal giugno 2017. Come è noto, tuttavia, gli operatori decisero di non adeguarsi a questo provvedimento, contestandone la legittimità. Oggi il Tar respinge questa tesi.

Certo non è finita qui. Resta il tema degli aumenti: quell’odioso 8,6 per cento che le Compagnie avevano rapinato ai clienti con il giochetto della fatturazione ogni 4 settimane. Le aziende non molleranno l’osso, trattandosi di svariati milioni di euro. Ma su questo neppure noi dell’Unione Nazionale Consumatori ci daremo per vinti, essendo questo il vero cuore della questione: accontentarci di quanto fatto fin qui sarebbe poco più di una vittoria di Pirro.

Ecco perchè, da un lato, abbiamo denunciato alcune diffuse irregolarità formali nel ripristino della fatturazione mensile (agli operatori telefonici si è aggiunta anche la paytv Sky che sembra stia fornendo informazioni scorrette sulla facoltà di recesso prevista in favore della clientela in presenza di modifiche contrattuali), dall’altro, stiamo facendo di tutto per fermare gli aumenti, tanto sul versante della loro legittimità, tanto su quello della possibile condotta anticoncorrenziale.

Sarà durissima, le aziende daranno battaglia a tutto campo, anzi hanno già cominciato, impugnando anche la Delibera Agcom del 19 dicembre 2017 che stabiliva un sistema di rimborsi automatici in bolletta: qui il Tar per il momento ha accolto la richiesta di sospendere, in attesa del giudizio di merito, i provvedimenti con i quali si obbligavano le compagnie a restituire i soldi agli utenti. Il Giudice ha ritenuto che si tratterebbe di un ammontare così elevato da incidere persino sugli equilibri finanziario-contabili delle aziende.

Decisione che mi appare illogica: si tratta di denari incassati illegittimamente e se sono tanti è solo perchè queste società sono andate avanti imperterrite a violare la delibera dell'Authority. Ora non si può far ricadere questa scelta aziendale sui consumatori!

A questo punto, comunque, essendo confermata la bontà delle delibera dell'Autorità delle Comunicazioni del 15 marzo, gli utenti vanno immediatamente risarciti! E se non sarà possibile con le modalità già fissate dall'Authority, con l’Unione Nazionale Consumatori partiremo senza ulteriori indugi con le azioni legali.

Perchè la guerra è ancora lunga e sarà molto difficile sconfiggere un nemico così potente e organizzato. Ma noi ci proveremo, con l’aiuto di tutti i clienti che si sentono danneggiati: questo è il modulo da utilizzare per la pre-adesione gratuita alle nostre iniziative per i rimborsi della telefonia fissa.

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