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Venerdì, 29 Marzo 2024
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A cura di Massimiliano Dona

Gas, bollette da infarto

Luce, gas e benzina. E' questa congiunzione diabolica che sta facendo impennare l'inflazione arrivata a febbraio al 5,7% annuo, un record che non si registrava dal novembre 1995. Oggi è consigliabile aprire le bollette di luce e gas in presenza del proprio medico di fiducia, dato che sono da infarto.
Le ragioni sono tante. In primis la ripresa economica post pandemia che ha fatto aumentare la domanda dei beni energetici ma a cui non ha fatto seguito un corrispondente rialzo dell'offerta, sia per la benzina che per il gas, che incide poi a cascata anche sull'elettricità che viene prodotta in larga parte con centrali a turbogas, in Italia per il 48,9% secondo gli ultimi dati disponibili del 2020, mentre la produzione termoelettrica nel suo complesso (carbone, gas naturale, prodotti petroliferi …) ha inciso nel 2021 per circa il 59%.

Su questi rincari ha giocato un ruolo anche la Russia. Il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen nei primi giorni di febbraio aveva sostenuto che "di fronte all'aumento della domanda e all'incremento dei prezzi altri fornitori di gas hanno aumentato notevolmente le loro consegne, ma non Gazprom", il colosso energetico russo da cui l'Europa importa il gas. La Russia ha negato. Quello che è certo è che Gazprom, pur rispettando i contratti esistenti, ha preferito vendere gas, invece che all'Europa, alla Cina, alleata strategica di Putin, secondo molti osservatori anche per fare pressioni sull'apertura del gasdotto Nord Stream 2, che va dalla Russia alla Germania e che, a differenza del Tag (Trans Austria Gas), bypassa l'Ucraina. Inutile dire che con lo scoppio della guerra questa situazione non può che peggiorare. Ma prima di parlare del futuro, pensiamo al presente. 

Quanto stiamo pagando di più?

Secondo quanto stabilito da Arera, l'Autorità per l'energia elettrica ed il gas che ogni trimestre aggiorna i prezzi del mercato tutelato, dal 1° gennaio, per il primo trimestre 2022, la bolletta del gas, per una famiglia tipo, ossia una famiglia con consumi medi pari a 1.400 metri cubi annui, è salita del 41,8% rispetto al IV trimestre 2021. Traducendo in soldoni, il +41,8% vuol dire, nell'ipotesi di prezzi fermi per tutto l'anno, una maggior spesa annua pari a 567 euro e una bolletta per il tutto il 2022 pari a 1922 euro. 

Ma le famiglie si lamentano che in questo momento stanno ricevendo fatture con importi addirittura doppi. Come mai? E' vero? Purtroppo si. Perché se il gas è rincarato del 41,8% rispetto al trimestre che va da ottobre a dicembre 2021, è aumentato del 94,3% rispetto al I trimestre 2021, quindi è raddoppiato rispetto a un anno fa, 1,94 volte in più per la precisione. Quindi, se come ha dichiarato il presidente di Arera, Stefano Besseghini, circa il 50% dei consumi di gas avviene da gennaio a marzo, allora vuol dire che in questo trimestre riceveremo una bolletta pari a 961 euro contro i 494,5 euro dello scorso anno, ossia +94,3%. Una stangata senza precedenti che rischia di diventare una Caporetto non solo per le famiglie, ma anche per le imprese. 

Che succederà ora con la guerra in corso? 

Nulla di buono ovviamente. Come ha dichiarato il premier Mario Draghi alla Camera, "circa il 45% del gas che importiamo proviene dalla Russia". Qualche giorno dopo, nella relazione annuale dell'intelligence al Parlamento, si è letto che l'Italia è in grado di "soddisfare, grazie alla ridondanza, livelli di domanda molto elevati anche in caso di interruzione della principale infrastruttura di importazione, ossia del gasdotto che trasporta i flussi in arrivo dalla Russia fino al punto di ingresso di Tarvisio e che, nel 2021, ha veicolato il 38% del fabbisogno nazionale". 
Insomma, grazie anche al fatto che dal 15 aprile i caloriferi saranno spenti in tutta Italia, nessun problema per ora di approvvigionamento. Quanto ai prezzi futuri? Impossibile prevederlo, se non sparando cifre a casaccio. Considerate che tutti, ma dico proprio tutti, quelli che hanno stimato gli aumenti precedenti, da quelli che dovevano scattare dal 1° gennaio 2022 a quelli dal 1° luglio 2021, non ci hanno mai preso, ministri compresi. A tal proposito ci siamo divertiti a conservare un dossier con tutte queste previsioni sballate, che per il momento eviteremo di pubblicare per amor di patria. Figuratevi se a queste difficoltà si aggiunge pure quella di sapere quando e come finirà questa guerra assurda e insensata, se Putin deciderà di chiudere il rubinetto del gas all'Europa e così via. Troppe le variabili imprevedibili in campo.

Ma cosa può fare allora il consumatore in questo frangente? 

Cambiare fornitore. E' un'opzione molto rischiosa in questo momento, proprio per l'incertezza legata la futuro. La maggioranza di chi è passato al libero ha finora scelto contratti a prezzo fisso. Certo chi lo ha fatto prima dei rialzi iniziati da giugno 2021 ha fatto un buon affare, ma facendolo ora il rischio è di congelare, magari per un anno o peggio ancora per due, gli aumenti già in corso. Certo si può sempre passare, in qualunque istante e a costo zero, a un altro venditore o a un'altra offerta, ma insomma, se si sceglie l'opzione fissa per non doverci pensare più e starsene spaparanzati sul divano, non è proprio il caso di farlo. 

Se, comunque, volete provare a cambiare fornitore, mai farlo rispondendo a una proposta telefonica o porta a porta, anche se vi sembra la migliore del mondo. Il venditore dovete andare a cercarvelo e, prima di farlo, dovete decifrare uno dei tanti misteri irrisolti del nostro Paese: la bolletta. Un rompicapo spesso inestricabile. Ma non potete passare al libero se prima non sapete quanto consumate in un anno, quanto state effettivamente pagando un metro cubo di gas. Solo dopo potrete capire se nel mercato libero ci sono offerte più convenienti. Il modo migliore per scoprirlo è di andare sul Portale offerte di Arera, mettendo i vostri consumi annui, così da poter confrontare tutte le offerte disponibili rispetto al mercato tutelato. Purtroppo, per il libero, ci sono solo quelle attivabili in quel momento e non quella vecchia e scaduta che magari voi state ancora pagando, unica via per poter sapere se ci sono offerte più vantaggiose della vostra. Una mancanza che da anni chiediamo di colmare. Se invece siete ancora nel mercato tutelato, il raffronto è facile, dato che viene visualizzata la differenza di spesa tra tutelato e libero.

Come rateizzare una bolletta

Rateizzare. Se non ce la fate a pagare la bolletta, potete rateizzarla. L'ultima legge di Bilancio, la legge n. 234 del 30/12/2021, all'art. 1 comma 509 consente, per le fatture emesse tra il 1° gennaio 2022 e il 30 aprile 2022, un piano di rateizzazione di durata non superiore a dieci mesi. Le modalità previste dal legislatore e attuate da Arera sono pessime. Dovrete aspettare che la fattura scada e sia sollecitata dall’azienda di vendita e poi la prima rata è pari al 50% del totale. Assurdo! Il consumatore, però, può verificare se il proprio gestore offre condizioni più favorevoli. Molte aziende, responsabilmente, anche a seguito di nostre richieste, hanno attivato soluzioni migliorative rispetto a quelle di legge, come ad esempio A2a, Acea, Edison, Enel, Enigaseluce, Hera, Illumia, Iren, Sorgenia.

Ridurre le nostre bollette risparmiando. È la cosa migliore. Meno consumi, meno paghi. Sprecare energia significa buttare soldi dalla finestra. Sono tanti i comportamenti virtuosi a costo zero che possiamo fare. Altri interventi possono essere a costo basso o medio. 

Protestare. Si può fare. L'Unc ha invitato i consumatori a farlo pubblicando sui social il loro appello al Premier Draghi con l'hashtag #siamoinbolletta, una via per fare pressioni sull'Esecutivo e ottenere uno stanziamento maggiore rispetto all'ultimo di 2,7 miliardi, insufficiente e, soprattutto, destinato solo al prossimo trimestre, quando dal 15 aprile i caloriferi saranno spenti, invece che a questo.

Attenti, però, alle varie bufale in circolazione e soprattutto alle proposte pericolose, come quella di autoridursi le bollette, cose che potevano funzionare negli anni '70, mezzo secolo fa, non certo con le regole di oggi. Se non saldate la fattura entro la scadenza, salvo aderiate al piano di rateizzazione previsto dalla legge di Bilancio, pagherete pure gli interessi di mora più le spese. E, andando avanti, rischiereste persino il distacco della fornitura. Insomma, non vale proprio la pena cadere dalla padella alla brace!

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