I chilometri percorsi da un’auto sono tradizionalmente il fattore condizionante la decisione d’acquisto di un usato. La soglia critica è 100.000 Km, concetto nato negli anni ’60 quando in effetti questo valore era il limite della possibilità di durata di un veicolo (anche perché all’epoca per fare 100.000 Km non bastavano 10 anni). Oggi le auto sono diverse, i 100.000 Km si fanno in 4-5 anni, ma restano un limite psicologico difficilmente superabile dal consumatore medio.

E così, ora come allora, il commerciante senza scrupoli sa come ringiovanire la vettura, facendo apparire un valore di percorrenza che ritiene “di sicurezza” per vendere al meglio qualsiasi vettura gli sia stata rifilata.

Quindi, se un consumatore decide di cambiare la macchina, deve scoprire la verità sull'oggetto dei suoi desideri: può bastare un talloncino adesivo che riporta un cambio dell’olio ad una percorrenza ben superiore, oppure si può con una verifica nel data-base della casa da parte di un’officina autorizzata che ha registrato un tagliando a percorrenza superiore a quella di vendita.

Ma senza questo genere di prove, come difendersi? Per cominciare sarebbe il caso di fare attenzione al momento della firma del contratto: il venditore furbetto ci fa firmare sciocchezze del tipo “vista e piaciuta” oppure frasi prive di senso sul fatto che siamo consapevoli che l’auto è usata e può presentare difetti non meglio identificati; sempre più spesso sentirete parlare di un “certificato di conformità” rilasciato non si sa da chi, con valutazioni soggettive e discrezionali dello stato del veicolo.

Se vi hanno fatto firmare un documento che dice, ad esempio, che il motore è “in stato d’uso conforme all’età e alla percorrenza”, per voi significa cosa? Per il venditore, o per il gestore di garanzia, sarà la scusa per giustificare qualsiasi guasto al motore si verifichi durante il periodo di garanzia.

Insomma la maggior parte dei contratti è zeppa di clausole vessatorie e per questo con l’Unione Nazionale Consumatori abbiamo chiesto all’Autorità Antitrust di avviare una indagine conoscitiva sul mercato delle auto usate: a breve saprò dirvi l’effetto che fa. Ma intanto, come spesso accade, la miglior difesa nasce da noi stessi.

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