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Venerdì, 19 Aprile 2024
AAA... acquisti

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A cura di Massimiliano Dona

Gli inganni delle promozioni dell'elettronica: tra premi e prodotti in omaggio

È facile lanciare promozioni, promettere ai consumatori sconti, vantaggi e altri prodotti in omaggio. Ma poi bisognerebbe mantenere le promesse, soprattutto se ti chiami Samsung, uno dei brand dell'elettronica più importanti al mondo.

È successo che proprio Samsung abbia investito parecchie risorse per tambureggianti campagne pubblicitarie nelle quali prometteva “premi” che però era molto difficile ottenere per i consumatori: i messaggi infatti non riportavano chiaramente tutte le limitazioni previste per ottenere premi e rimborsi, né indicavano subito tutti i numerosi passi che il consumatore doveva eseguire per ottenere il vantaggio pubblicizzato, salvo la generica avvertenza che era necessario registrare il prodotto sul sito internet e seguire le istruzioni. 

Così, grazie alla segnalazione dell’Unione Nazionale Consumatori, l'Autorità Antitrust ha contestato operazioni promozionali scorrette e sanzionato Samsung Electronics Italia per oltre tre milioni di euro!

Si tratta di una vittoria importante ed una condanna esemplare che speriamo serva da monito a chi fa promesse ingannevoli o attua pratiche commerciale aggressive, magari, come in questo caso, per la raccolta dei dati personali dei propri clienti con finalità di marketing. Insomma basta con il promettere premi che in realtà è quasi impossibile raggiungere!

In pratica accadeva che, solo dopo la richiesta del premio, i consumatori potevano scoprire ad esempio che la promozione era inapplicabile a chi acquistava con partita Iva oppure a chi non aveva comprato presso uno dei rivenditori elencati nel Regolamento. Peccato che nel volantino non veniva specificata l’esistenza la lista di rivenditori autorizzati!

Di quali promozioni stiamo parlando? Samsung prometteva “fino a 400 euro di rimborso per te” oppure lanciava “Primavera Samsung fioriscono i regali. Ecolavaggio e ecoasciugatura, ti regaliamo un Galaxy Tab 3”. Un’altra promozione diceva: “E’ il momento di scoprire le innovative tecnologie Samsung. Cambia ora il tuo vecchio tv, per te fino a 400 euro di rimborso”. Ed ancora c’era la promozione  “L’eccellenza tecnologica ti regala Galaxy J5”: in questo caso, solo con caratteri minuscoli veniva specificato che si trattava di un’operazione a premi, valida nei punti vendita aderenti, che bisognava registrarsi entro 10 giorni sul sito internet, seguire le indicazioni, e che erano esclusi dalla promozione gli acquisti fatti su siti online!

La decisione è destinata a fare storia: secondo l'Autorità, infatti, le modalità attraverso le quali Samsung effettua le operazioni promozionali dei propri prodotti appaiono tali da falsare in misura apprezzabile il comportamento economico del consumatore, in quanto risultano gravi carenze informative sulla natura delle manifestazioni a premio, sulle condizioni di partecipazione, sui termini e i limiti ivi previsti: insomma, le campagne pubblicitarie erano strutturate (sono parole dell'Autorità) "in maniera tale da indurre il consumatore a scegliere il prodotto Samsung, rispetto ad altri aventi analoghe caratteristiche, proprio in considerazione dell’ingente valore economico sotteso al premio o al rimborso promesso, sul falso presupposto che sia possibile ottenere 'immediatamente' e 'facilmente' tale vantaggio, come emerge dall’utilizzo costante di termini come ‘regalo’, ‘rimborso’, ‘premio’.

L’Autorità ha inoltre accertato una seconda pratica commerciale aggressiva, collegata alla raccolta dei dati personali dei propri clienti per finalità di marketing adottata da Samsung: una volta proceduto all’acquisto di un prodotto oggetto di promozione, Samsung richiedeva, come condizione obbligatoria per partecipare alla promozione, la registrazione alla piattaforma “Samsung People” e il consenso all’utilizzo dei dati personali anche per finalità di marketing. La cosa grave è che questi dati erano obbligatori al fine di ottenere il “premio”: eppure si tratta di dati personali che esulano dalla manifestazione a premio e che erano solo utili a Samsung per finalità di marketing.

Alla fine, l’Autorità ha stabilito delle sanzioni: per la prima pratica è stata di 2.125.000 euro e per l’altra di 975 mila euro. Oltre 3 milioni di euro di multa che speriamo servano da lezione!

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