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Venerdì, 19 Aprile 2024
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A cura di Massimiliano Dona

Apple e Samsung condannate per obsolescenza programmata: scopri se il tuo smartphone è soggetto a invecchiamento precoce

La notizia sta facendo il giro del mondo: del resto si tratta di una condanna clamorosa che segna una di quelle tappe che ricorderemo come fondamentali nell’ambito della tutela dei consumatori! È arrivata proprio pochi giorni fa la condanna dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato a carico di due giganti dell’elettronica come Apple e Samsung accusati di obsolescenza programmata.

Cosa vuol dire? Vuol dire che, secondo le risultanze dell’Autorità italiana, questi due colossi hitech avrebbero omesso di informare correttamente i consumatori circa l’invecchiamento precoce dei loro smartphone: sarà capitato anche a voi di notare che, in seguito all’aggiornamento del software, il telefono subisce improvvisi rallentamenti? Bene, è proprio il passaggio ad una nuova versione del sistema operativo (che dovrebbe essere una opportunità per il consumatore per rendere più funzionale e sicuro il nostro apparecchio) che rischia di celare un grande inganno e cioè quello che questi aggiornamenti rallentino lo smartphone.

Perché dovrebbero produrre questo effetto negativo sul nostro telefonino? Secondo alcuni, lo scopo di questa continua richiesta di aggiornamento sarebbe proprio quella di indurre una insoddisfazione nel cliente così da spingerlo a cambiare modello e a comprarne uno nuovo. Questa si chiama obsolescenza “programmata” perché attuata secondo un ben preciso piano utile a stimolare una continua richiesta di nuovi prodotti sul mercato.

"Obsolescenza programmata", che cos'è è perché Apple e Samsung sono state multate 

Ora, come dicevo, questa sentenza dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (10 milioni di multa per Apple e 5 per Samsung) rischia davvero di impattare come poche altre prima sui livelli di tutela dei consumatori e ne siamo particolarmente orgogliosi perché il provvedimento accoglie una denuncia dell’Unione Nazionale Consumatori con la quale da tempo segnaliamo pratiche scorrette come questa.

Ma vediamo nel dettaglio il provvedimento: l’AGCM ha accertato che le società del gruppo Apple e del gruppo Samsung hanno realizzato pratiche commerciali scorrette in violazione degli artt. 20, 21, 22 e 24 del Codice del Consumo in relazione al rilascio di alcuni aggiornamenti del firmware dei cellulari che hanno provocato gravi disfunzioni e ridotto in modo significativo le prestazioni (in tal modo accelerando il processo di sostituzione degli stessi) senza fornire adeguate informazioni, né alcun mezzo di ripristino delle originarie funzionalità dei prodotti.

In particolare, Samsung ha insistentemente proposto, dal maggio 2016, ai consumatori che avevano acquistato un Note 4 (immesso sul mercato nel settembre 2014) di procedere ad installare il nuovo firmware di Android denominato Marshmallow predisposto per il nuovo modello di telefono Note 7, senza informare dei gravi malfunzionamenti dovuti alle maggiori sollecitazioni dell’hardware e richiedendo, per le riparazioni fuori garanzia connesse a tali malfunzionamenti, un elevato costo di riparazione.

Quanto a Apple, essa ha insistentemente proposto, dal settembre 2016, ai possessori di vari modelli di iPhone 6 (6/6Plus e 6s/6sPlus rispettivamente immessi sul mercato nell’autunno del 2014 e 2015), di installare il nuovo sistema operativo iOS 10 sviluppato per il nuovo iPhone7, senza informare delle maggiori richieste di energia del nuovo sistema operativo e dei possibili inconvenienti – quali spegnimenti improvvisi – che tale installazione avrebbe potuto comportare. Per limitare tali problematiche, Apple ha rilasciato, nel febbraio 2017, un nuovo aggiornamento (iOS 10.2.1), senza tuttavia avvertire che la sua installazione avrebbe potuto ridurre la velocità di risposta e la funzionalità dei dispositivi. Inoltre, Apple non ha predisposto alcuna misura di assistenza per gli iPhone che avevano sperimentato problemi di funzionamento non coperti da garanzia legale, e solo nel dicembre 2017 ha previsto la possibilità di sostituire le batterie ad un prezzo scontato.

Nei confronti di Apple è stata altresì accertata una seconda condotta in violazione dell’art. 20 del Codice del Consumo in quanto la stessa, fino a dicembre 2017, non ha fornito ai consumatori adeguate informazioni circa alcune caratteristiche essenziali delle batterie al lito, quali la loro vita media e deteriorabilità, nonché circa le corrette procedure per mantenere, verificare e sostituire le batterie al fine di conservare la piena funzionalità dei dispositivi.

Si noti, in aggiunta, che entrambe le imprese dovranno inoltre pubblicare sulla pagina in italiano del proprio sito internet una dichiarazione rettificativa che informi della decisione dell’Autorità con il link al provvedimento di accertamento.

Da parte nostra, stiamo raccogliendo i casi dei consumatori coinvolti perchè ci sono le condizioni per avviare una azione di gruppo( la cosiddetta class-action) per richiedere il risarcimento ai proprietari di Samsung Galaxy Note 4 e di iPhone 6 (6/6Plus e 6s/6sPlus). Se siete tra questi, scriveteci ai nostri sportelli di assistenza.

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