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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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A cura di Massimiliano Dona

La fine al telemarketing selvaggio

Habemus novum registrum? No, non ancora! Il nuovo Registro delle opposizioni, che in teoria ci dovrebbe consentire di non essere più molestati al cellulare mentre stiamo per andare a tavola, mettendo fine al telemarketing selvaggio del quale gli italiani sono arcistufi, non è ancora operativo.

In Italia non basta mai fare una legge, non solo perché poi viene trovato l'inganno, ma perché poi servono i regolamenti d'attuazione, le circolari esplicative … e il tempo passa e se ne va. In questo caso, però, si è toccato il fondo. Il nuovo Registro pubblico delle opposizioni (Numero verde: 800.265.265), che a differenza di quello vecchio, attualmente in uso (operativo dal 31 gennaio 2011), consentirà anche l'iscrizione dei cellulari, dei fissi non presenti negli elenchi pubblici e soprattutto permetterà di azzerare tutti i vecchi consensi dati in passato, è previsto da ben 4 anni, ossia dall'entrata in vigore della Legge n. 5 dell'11 gennaio 2018 e il regolamento che doveva disciplinare le modalità di iscrizione e funzionamento del Registro doveva essere varato entro 90 giorni. Troppi gli intoppi e i ritardi.  L'ultimo: per un comma scritto male e il conseguente stallo tra Garante della Privacy e Autorità delle Comunicazioni sull'interpretazione e l'estensione da dare a quella norma, ossia se il nuovo Registro includeva anche le chiamate automatizzate (“robocall”), ovvero quelle senza operatore umano, stavolta c'è voluta pure una nuova legge per interpretare la legge.

Lo sblocco è arrivato, finalmente, con la Legge 3 Dicembre 2021, n. 205 che ha convertito il dl capienze, ossia il decreto-legge 8 ottobre 2021, n. 139, e che ha corretto la dimenticanza della legge n. 5 del 2018, per fortuna estendendo, come traduceva Agcom, l'iscrizione al Registro anche alle chiamate effettuate con l’uso di sistemi automatizzati, modalità di contatto che sino ad ora era sfuggita alle limitazioni sancite dalla vecchia disciplina.

Così, il Consiglio dei ministri del 21 gennaio ha approvato il nuovo regolamento.

Dunque è finita la telenovela?

Macché! Il regolamento diventerà operativo solo con decreto del Presidente della Repubblica, dopo 120 giorni dalla sua pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Insomma, se ne riparla, se tutto va bene, come minimo a giugno (incrociamo le dita…).

Ma cosa prevede in concreto il nuovo Registro?

Le novità più importanti riguardano le iscrizioni dei cellulari, finora esclusi, ma sui quali riceviamo una marea di telefonate moleste nei momenti più impensati, e la possibilità di azzerare tutti i consensi dati in passato, facendo tabula rasa dei tanti errori che per anni i consumatori hanno commesso, specie all'inizio, vuoi per la fretta, vuoi perché sottovalutavano ancora l'importanza dei propri dati. Quante volte ci hanno chiesto: una firmetta qui? Dovevamo dire: no, grazie! Ma non l'abbiamo sempre fatto. Si certo, si può revocare il consenso, esercitando il diritto di opposizione e presentando un'istanza al titolare del trattamento dei dati, chiedendo di essere cancellati.

Ma chi ha tempo e voglia di farlo? Si fa prima a mandare al diavolo chi ti ha chiamato. Ora (… si fa per dire) potremo per fortuna rimediare, resettando in un colpo solo tutti i vecchi consensi, salvo quelli prestati per rapporti contrattuali attivi o cessati da non più di 30 giorni.

Tutto risolto? Purtroppo no!

Non facciamoci troppe illusioni. E' stato fatto un passo avanti importante, ma non risolutivo. Chi si è già iscritto al vecchio Registro continua a ricevere telefonate, anche se in dose meno massiccia. Speriamo ora vada meglio. Ma servono più condanne, sanzioni più pesanti per scoraggiare i comportamenti scorretti, vanno previsti indennizzi automatici per i consumatori che ricevono telefonate nonostante siano iscritti al Registro.  Si deve poi rimediare a un altro errore della Legge n. 5/2018 che prevede i prefissi unici, 0844 per le pubblicità, vendite e comunicazioni commerciali e 0843 per le attività statistiche, ma che poi, all'italiana, consente una deroga. Basta presentare l'identità della linea a cui poter essere contattati per eludere la disposizione, cosa che, ovviamente, hanno fatto tutti i call center. Così gli italiani ricevono chiamate da numeri cellulari e, non sapendo di chi si tratta, rispondono. Una beffa e una presa in giro

Che fare, quindi, se continueranno a disturbarvi?

Alcuni consigli si possono dare, anche per ridurre i rischi connessi alle conseguenze della telefonata, come l'attivazione di servizi non richiesti o di contratti che peggiorano le vostre bollette di luce e gas. Ma il suggerimento più importante, se ricevete una telefonata pur essendo iscritti al Registro, è di segnalare al Garante della privacy la violazione, compilando l'apposito modulo.

Chi ne ha fin sopra i capelli di riceve telefonate a ogni ora del giorno, nei momenti meno opportuni, può anche aderire alla nostra petizione.

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