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Giovedì, 28 Marzo 2024
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A cura di Massimiliano Dona

La roulette russa dei rimborsi per i risparmiatori truffati dalle 4 banche popolari

I risparmiatori truffati da Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, Banca delle Marche, Cassa Di Risparmio della Provincia di Chieti e Cassa di Risparmio di Ferrara potranno evitare l'arbitrato, purché abbiano un reddito lordo sotto 35.000 euro, o un patrimonio mobiliare sotto 100.000 euro.

Questa è la notizia che ha dato recentemente il premier Matteo Renzi, ma bisognerà lavorarci ancora: intanto non si parla più di rimborsi integrali (notizia che pure era circolata sui mezzi di informazione), ma solo di una quota fino all’80% di quanto perso. La verità è che nessuno otterrà il 100%, indipendentemente dal raggiro subito!

E non è tutto: la soglia di 35.000 euro di reddito come condizione per evitare l’arbitrato è troppo bassa. Sono numerosi i consumatori che si sono rivolti allo sportello banche dell’Unione Nazionale Consumatori che superano il reddito di 35.000 euro, senza per questo essere "miliardari”.

E allora cosa succederà? Secondo il decreto legge 3 maggio 2016, n. 59, i risparmiatori sembrano costretti a scegliere tra rimborso automatico e procedura arbitrale: si prevede infatti (art. 9 comma 6) che la presentazione dell’istanza di erogazione dell’indennizzo forfetario  “non consente il ricorso alla  procedura arbitrale”.

Ritengo che si tratti di una pressione inaccettabile per il consumatore, che viene costretto a rinunciare ai suoi diritti, se accetta la via del rimborso automatico. Un dilemma del prigioniero intollerabile, che costringe il risparmiatore a dover scegliere tra accettare meno del dovuto (e cioè l’80% di quanto perduto) se vuole certezza del risarcimento oppure giocare alla roulette russa dell’arbitrato.

A voi sembra una procedura accettabile?

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