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Giovedì, 28 Marzo 2024
Valori, non opinioni

Valori, non opinioni

A cura di Marilia Parente

I bambini capricciosi non esistono, quando un giocattolo "incarna" l'amore

I bambini capricciosi non esistono. Sono tanti i genitori che lamentano di avere piccole pesti, capaci di piangere senza fiato per un giocattolo negato, viziati al punto di non saper riconoscere il superfluo dal necessario. Convinti di poter rapportarsi ad un bimbo come fosse un adulto, non si stancano di interrogarlo sulle ragioni del suo infantile atteggiamento. Sul perchè delle richieste continue di oggetti materiali e sui motivi dei suoi atteggiamenti assillanti e talvolta aggressivi. E' davvero triste assistere a scene di ordinaria follia, dove i veri bambini spesso risultano i genitori e non i figli. Ma questi ultimi, a differenza dei primi, non posseggono armi per difendersi dall'insensatezza di alcuni comportamenti degli adulti, eccetto una. Indovinate qual è? I capricci.  Un bambino che piange per un gioco, piange in realtà per una carezza o un'attenzione negata. Un piccolo che non vuole andare a scuola, lancia un campanello d'allarme su un suo grande o piccolo disagio. Un bimbo che tratta male i suoi compagni, probabilmente, si sta semplicemente difendendo da una condizione che lo ha ferito o, in mancanza di esempi diversi, sta restituendo un torto ricevuto. Purtroppo, in una società come la nostra, dove pare che solo lavoro e svago meritino tempo e priorità, perfino nella vita di chi ha messo al mondo altre creature, si contano sulle dita i genitori disposti ad impegnarsi e a studiare strategie per comprendere i propri figli. Spesso i bambini vengono trascinati dalla scuola, al doposcuola, alla palestra, senza neppure avere un attimo di tempo per poter essere realmente ascoltati.

Ma come una pianta, ad un bimbo non basta ricevere acqua per crescere retto. Non è sufficiente sfamarlo e occupargli il tempo a disposizione. E' necessario sostenerlo e capirlo. E per far questo risulta d'obbligo trascorrere tutto il tempo necessario con lui. Un bambino, prima ancora delle insegnanti o delle educatrici, ha bisogno della sua famiglia. Se questa, da nido sicuro viene trasformata in una semplice piazzola di sosta dove fermarsi tra una corsa ed un'altra, il bimbo rischia di sentirsi solo e poco amato. E solo con il senno di poi è possibile scoprire quali pericolosi danni sia in grado di provocare, in un piccolo, la sensazione di non sentirsi nè voluto e nè desiderato. C'è un bene di cui ogni bambino non riesce proprio a far a meno: l'amore della sua famiglia. Se questo amore manca, non esiste giocattolo o regalo che tenga. Il piccolo che avverte un vuoto interiore, sente il bisogno di riempirlo e sarebbe disposto a fare qualunque cosa pur di riuscire nell'intento. Ma, almeno da bimbo, non possiede altre armi se non i cosiddetti capricci. Che da grande, molto probabilmente, si trasformeranno in fumo, alcol e trasgressioni varie. Inutile, per alcuni genitori, poi, esser sorpresi nello svegliarsi un giorno con un adolescente estraneo sotto il tetto. Per rimediare c'è tempo. Ma ogni mignolo di amore negato, equivale ad un capriccio guadagnato. In conclusione, ogni volta che un piccolo assume atteggiamenti irritanti è doveroso capirne le ragioni e tradurne il messaggio sotteso. Non esistono bambini capricciosi, ma solo genitori distratti.

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