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Venerdì, 19 Aprile 2024
Valori, non opinioni

Valori, non opinioni

A cura di Marilia Parente

Cyberbullismo: una "moda" approvata da insospettabili minori

Purtroppo è sotto l'occhio di tutti. Internet che potenzialmente risulta strumento di conoscenza e di informazione prezioso e alla portata di tutti o quasi, rivela, ancora una volta, la parte oscura della sua medaglia. Sono sempre di più, infatti, gli adolescenti che ricorrono a tale "arma" per denigrare o deridere compagni ed amici ritenuti più deboli e, quindi, degni di azioni e colpi bassi che farebbero rabbrividire qualunque persona di buon senso. La forza di questi piccoli potenziali killer (non si tratta di un'esagerazione come definizione, se pensiamo, per esempio, al caso del suicidio della 14enne di Fontaniva) sta nell'approvazione dei loro coetanei. E' come sempre il branco a farla da padrone. Nonostante l'istruzione, nonostante i buoni propositi, nonostante i valori che alcuni dei ragazzini posseggano in controtendenza con tanti altri.

Non bastano lezioni sporadiche sull'anti-bullismo. Nè tantomeno convegni che puntualmente finiscono per essere guardati con sufficienza dai veri bulli, appoggiati, come sempre, dalle giovani pecorelle che li circondano. E' su queste ultime che bisogna far leva. Se il lupo si trova da solo, non ha più bisogno di pavoneggiarsi ai danni di altri. Vanno spezzate le catene dell'accondiscenza verso il presunto più forte. Vanno spezzate le catene dell'ignoranza, attraverso uno studio consapevole delle reali conseguenze cui il cyberbullismo in molto casi porta. Vanno fissate negli occhi, attraverso le foto, le persone, giovanissime, che per gli insulti in rete hanno perso la vita. Va analizzata la ingiustificabile insensibilità che proviene da quanto di più becero e mediocremente crudele alberga nel cuore delle persone. Chi è in grado di offendere e sentirsi forte sulla pelle altrui, probabilmente, non ha capacità di ascolto in tal senso. Ma le pecore, quelle sì. E' a loro, è alla forza (l'unica) del bullo che bisogna puntare. Allora ben vengano convegni, ben vengano meeting, ben vengano campagne di sensibilizzazione, a patto che il destinatario sia quello giusto: se le pecore riscopriranno la propria dignità e la propria coscienza sopita, il lupo non avrà più ragione di esistere. Fino a quel momento, saremo tutti complici di un sistema che mette a rischio vite umane. E' giunto il momento, per tutti, di rimboccarsi le maniche, affinchè venga posto fine all'assordante silenzio degli "innocenti".

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