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Giovedì, 28 Marzo 2024
Valori, non opinioni

Valori, non opinioni

A cura di Marilia Parente

L'esperienza è un ponte o un muro? Dipende da noi...

Potrebbe essere la nostra più grande alleata, eppure a volte viene fraintesa, stravolta e, quel che peggio, trasformata nella fonte dell'errore umano tra i più diffusi che è quello della generalizzazione. Mi riferisco all'esperienza: ascolto sempre più spesso persone che si basano su fatti vissuti per non "incorrere negli stessi errori". In linea di massima, tale ragionamento fila. Tuttavia il problema risiede nell'interpretazione che si è data a quegli stessi fatti vissuti. Una persona saggia notò come "ognuno di noi, prima o dopo, troverà dei sassi lungo il suo cammino: starà a lui decidere se usarli per costruire dei ponti o dei muri". Credo valga anche per l'esperienza: possiamo imparare tanto da ciò che ci accade o, al contrario, farne degli alibi per rinunciare. Rinunciare all'amore, ai sogni, a ciò che sentiamo giusto fare, ma che, per timore, preferiamo mettere da parte, ripetendo a noi stessi: "Ormai non ci casco, ci sono già passato". Ecco che anzichè imparare ad osservare da prospettive più sagge ciò che ci accade, anzichè ricordarci che, molto spesso, quelle linee insensate che possono apparire come eventi non spiegabili, in realtà, un senso possono acquisirlo, preferiamo rinunciare a cercare il significato che è poi l'essenza dell'esperienza stessa. Non basta smettere di correre per non cadere più: significherebbe non alzarsi affatto da terra. Non è la rinuncia la chiave dell'assenza di sofferenza. Semmai può essere la chiave dell'assenza della vittoria, a prescindere.

L'esperienza dovrebbe insegnare ad affrontare nel giusto modo gli affetti, il lavoro, i problemi, persino ciò che avvertiamo essere più grande di noi. Ma non dovrebbe mai essere strumentalizzata per il "non affrontare", al fine di non restare eventualmente delusi. Optare per questa scelta si tradurrebbe in vivere da persone deluse, senza neppure aver lottato. Sento spesso persone dire "non mi innamorerò più dopo l'ultima esperienza" oppure "Non proverò più, dopo l'ultimo fallimento" o ancora "Ormai ho capito come funziona: ho rinunciato". Ecco modificherei queste frasi eliminando l'alibi costruito attraverso l'esperienza: "Non mi innamorerò più, perchè non ho saputo accettare che quella non era la persona giusta per me", "Non proverò più perchè in me sta prevalendo la paura di sbagliare"  e "Ormai ho capito come funziona: piuttosto che rischiare, preferisco star fermo e perdere in partenza". Ecco, iniziando dalla traduzione sincera di queste scelte, credo sia possibile tornare sui propri passi e, ascoltando ciò che sentiamo, imparare anche a comprendere le nostre esperienze. L'esperienza deve fungere da stimolo per fare meglio: quando viene snaturata, non è più definibile come esperienza. In conclusione, credo che sia giusto chiedere consigli a persone di cuore, piuttosto che di esperienza: forse si commetterebbero più errori, ma resterebbe in noi sempre il sentore di aver fatto la cosa giusta. Che è quello che conta.

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