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Venerdì, 31 Marzo 2023
Valori, non opinioni

Valori, non opinioni

A cura di Marilia Parente

Le Iene alla processione del Patrono di Salerno...un'incursione di pessimo gusto

Esistono momenti in cui il raccoglimento e la preghiera rappresentano condizione necessaria e imprescindibile. Tra questi, le messe e i cortei religiosi dedicati ai Santi. Certo, ogni città, a modo suo, vive anche - ed in alcuni casi, purtroppo, soprattutto- il lato goliardico di queste occasioni sacre, ma ciò non deve giustificare gesti ed azioni volti ad incoraggiare ed enfatizzare tale aspetto che può ovviamente essere complementare, regalando quel pizzico di sale e colore in più all'evento, ma assolutamente non sostitutivo della festa religiosa stessa.

Probabilmente non la pensano così Le Iene che, in occasione della festività del Santo Patrono di Salerno, quest'anno hanno pensato bene di far un'incursione durante la processione, per tendere un'imboscata al sindaco e vice ministro ai Trasporti, Vincenzo De Luca, forse per interrogarlo circa il suo doppio incarico. Filippo Roma pare abbia costretto il sindaco De Luca a cambiare itinerario per far ritorno in Cattedrale. Il giornalista sembra sia stato strattonato e spintonato da alcuni agenti aiutati anche da passanti e nella ressa, un cameraman al seguito dell'inviato ha riportato la rottura degli occhiali. Attirando l'attenzione non solo dei media locali, ma anche nazionali, quindi, l'episodio ha suscitato dispiacere in molti, per l'aggressione subita dalla Iena.

Se è vero che per l'invadenza,l'arroganza e la violenza resta come arma più efficace l'indifferenza e non certo una risposta sulla stessa linea d'onda, altrettanto errata, è allo stesso tempo vero che Le Iene hanno mostrato pessimo gusto nella scelta del momento dell'intervista. L'incursione, infatti, sarebbe potuta avvenire in qualunque altra occasione civile o politica. Perchè optare, quindi, per una sacra e solenne? Il clima religioso del corteo dedicato all'Evangelista Matteo, oltre ad avere spunti di distrazione tradizionali quali, ad esempio, stands e panini con la milza, è stato in tal modo rovinato da un ulteriore elemento che non aveva nulla a che vedere neppure con il profano che, nelle feste patronali, in fondo, se misurato, ben si coniuga con il sacro. Filippo Roma ha anteposto un suo eventuale scoop (?), peraltro non raggiunto a seguito del rifiuto del sindaco, alle preghiere, alle intenzioni e al religioso raccoglimento ai quali ogni processione senza dubbio ha diritto di poter aspirare. Del resto, il servizio di Roma è fallito: delicatezza e rispetto pagano...esattamente come cattivo gusto e invadenza.

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