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Giovedì, 25 Aprile 2024
Valori, non opinioni

Valori, non opinioni

A cura di Marilia Parente

Ragionare "con i piedi" per ritrovare la spinta e...camminare

"Se Dio ci ha donato i piedi, è per camminare, non per restare fermi". Vorrei partire da questo semplice pensiero per invitare tutti ad una riflessione, adesso che le vacanze per molti volgono al termine e che ci si appresta a ricominciare, dopo le ferie. O semplicemente a riprendere il cammino verso la ricerca di un lavoro. O ancora a fronteggiare un nuovo autunno. Mi è capitato ultimamente di fare i conti con pensieri e preoccupazioni di chi sembra o dice di non aver la forza o la voglia di migliorare ciò che lo circonda e di migliorarsi. Di chi, anzichè tornare ricaricato dalla pausa estiva, ne torna demotivato, stanco al solo pensiero di iniziare nuovamente una routine che, piaccia o meno, "va vissuta". Credo che in questi casi e non solo, dovremmo prenderci qualche minuto di tempo al giorno per osservarci. E se analizzare la nostra interiorità a volte risulta complicato se non impossibile in certi momenti, direi che va benissimo anche iniziare a guardare più a fondo la nostra esteriorità. Partendo magari dalle estremità: i piedi. Spesso è una parte del corpo alla quale non si dà l'importanza giusta, salvo per apporvi lo smalto nel caso di qualche donna ben curata. I nostri piedi ci ricordano un aspetto fondamentale della nostra vita: la possibilità di muoverci. Di spostarci, di cambiare rotta e direzione.

Nessuno nasce per restare fermo. Perfino a chi è affetto di qualche disabilità è concesso non restare immobile con stampelle o sedie a rotelle, seppur non sempre senza difficoltà. E chi possiede i piedi, questo, non deve mai dimenticarlo. Se ci troviamo dinanzi ad una forma di rassegnazione, di oppressione, di tensione dovuta all'impossibilità di sfuggire alla nostra routine, dobbiamo osservare i nostri piedi. E poi le mani e gli occhi. Ognuno di noi può cambiare la sua meta e in fondo, se lo sente davvero, è giusto che lo faccia. Restare fermi in una situazione che non ci appartiene è deleterio per la nostra vita e per quella di chi ci circonda. Ma attenzione: muoversi non significa fuggire dalle proprie responsabilità, bensì affrontarle e superare le barriere che ci impediscono di vivere appieno la nostra vita, dono più grande che abbiamo e che dobbiamo tutelare ed elevare per quanto possibile. L'uomo è fatto per qualcosa di grande, non per la mediocrità. Se il tuo lavoro, la tua situazione familiare, la tua posizione sociale ti vanno stretti, parti dal basso...guarda i tuoi piedi, segui il tuo cuore. E cammina.

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