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Venerdì, 19 Aprile 2024
Valori, non opinioni

Valori, non opinioni

A cura di Marilia Parente

Vite "interrotte" a Korogocho: il racconto di Padre Alex Zanotelli

Che sarebbe stato un incontro carico di contenuti, lo annunciava già lo sguardo di Padre Alex Zanotelli "vivo" e pronto a denunciare, raccontare, agghiacciare quanti lo avrebbero ascoltato con il cuore. Nessuno del pubblico del primo incontro del cammino di formazione al mondo della solidarietà, del volontariato, del servizio, organizzato dalla Parrocchia di San Demetrio Martire in Salerno e dalla Fondazione Rachelina Ambrosini, ha abbandonato la sala con gli stessi pensieri di quando ne ha varcato la soglia.

Già, perchè Padre Zanotelli ha aperto gli occhi a tante persone, risucchiate dalla routine e dal caos quotidiano tanto da perdere di vista, troppe volte, il vero senso di ciò che le circonda. In quell'incontro, il Padre Missionario ha affrontato innumerevoli questioni. Intrecci tra vita politica, economica e sociale di Paesi che sono lontani, in fondo, solo sulla carta geografica ormai. Nella toccante testimonianza, difficile mantenere le lacrime di fronte alla storia di Florens, la ragazzina più bella mai vista, come racconta Padre Alex, incontrata in un vero inferno in terra: in Kenya, a Korogocho, una delle baraccopoli tra le discariche a cielo aperto che attorniano Nairobi.

Ad 11 anni già prostituta, a 15 anni con l'Aids, e a 17 anni già morta. Queste le tragiche tappe di una vita interrotta troppo presto. Sì, in quanto Florens, come tutte le sue coetanee del posto, non ha avuto scampo. In punto di morte, con il suo bel viso ricoperto da orrende pustole, mentre una candela permetteva di scorgere i suoi occhi sul lettino della sua baracca buia, alla domanda di Padre Alex sull'identità di Dio, Florens, abbandonata anche dalla madre, gli rispose "Dio è mamma". Il missionario le chiese ancora: "Come vedi il volto di Dio?" e dopo pochi minuti di silenzio, la ragazzina, con un sorriso smagliante gli disse ancora: "Alex, sono io il volto di Dio". Tra le altre vite interrotte, quella di un'altra giovanissima abitante di Korogocho che una notte, completamente ubriaca, chiese a Padre Alex di pregare. Prima invocò disperata il Signore, poi iniziò a spogliarsi e prima ancora che il missionario la bloccasse gli urlò contro: "Perchè hai paura di vedere come mi hanno ridotta? Guardami!". Quella stessa ragazzina, giorni dopo, fu violentata da un gruppo di uomini e finì per gettarsi in un acquitrino, lanciandosi dalla montagna di rifiuti della discarica. "Ci vollero giorni per recuperare il corpo", ricorda Alex.

Quella miseria umana Padre Alex la combatte tutt'oggi non solo portando in giro per il mondo la sua testimonianza, ma cambiando il suo stile di vita ed invitando gli altri a fare altrettanto. "L'unica salvezza è cambiare stile di vita: meno prodotti globalizzati, più trasporto pubblico, meno acqua imbottigliata e più acqua del rubinetto, evitare l'inutile, basta con la plastica che tra poco ci seppellirà tutti", ha osservato il tenace missionario. Un invito a cambiare, arrestando quel processo disumano impregnato di indifferenza che attanaglia e offusca le nostre menti. Tutti sappiamo, ad esempio, che lasciare inutilmente scorrere l'acqua del rubinetto è uno spreco, ma sono pochi quelli che evitano di farlo, considerando tale accortenza qualcosa di meramente astratto. Non è così: sono quei piccoli sprechi quotidiani, quelle piccole leggerezze che si susseguono in ogni famiglia, a partorire disuguaglianze ed ingiustizie in questo mondo. Siamo tremendamente in ritardo, ma possiamo ancora farcela: portando nel cuore la testimonianza di Padre Alex, gli occhi di Florens, la miseria umana che spegne tante giovani vite, dobbiamo tirar fuori la nostra forza di volontà, per cambiare noi e migliorare il mondo. "Siate il cambiamento che vorreste vedere nel mondo", disse Gandhi. Credo sia davvero giunto il momento di seguire il suo consiglio.

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