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Venerdì, 19 Aprile 2024
Valori, non opinioni

Valori, non opinioni

A cura di Marilia Parente

La santificazione dei due Papi e l'invito a seguire le orme di chi ha coraggio

Sono stati "uomini coraggiosi", non hanno avuto "paura" di chinarsi sulla "sofferenza" e sulle "piaghe" dell'uomo, e in questo modo "hanno dato testimonianza alla Chiesa e al mondo  della bontà di Dio, della sua misericordia". Wojtyla e Roncalli "sono stati sacerdoti, vescovi e Papi del XX secolo. Ne hanno conosciuto  le tragedie, ma non ne sono stati sopraffatti. Più forte, in loro, era  Dio; più forte era la fede in Gesù Cristo Redentore dell'uomo e Signore  della storia; più forte in loro era la misericordia di Dio". Parole di Papa Francesco, queste, dinanzi al milione di fedeli che oggi ha affollato piazza San Pietro per la santificazione di Papa Giovanni Paolo II e Papa Giovanni XXIII. Una data storica.

Non intendo soffermarmi sulla vita e sulle gesta dei due Papi santificati, di cui tanto si è letto sulla stampa e tanto ancora si è visto attraverso lo schermo. Ma credo sia il caso di porre l'attenzione, anche per un solo un attimo, sul senso del loro messaggio. Il coraggio, la forza e l'umiltà di alzare gli occhi e i pensieri al Cielo, credo siano stati i punti in comune tra i due grandi uomini che hanno risvegliato la coscienza di tanti, avvicinandoli a ciò che davvero conta. Numerosi i pensieri espressi nella loro vita. Secondo Wojtyla, "non si è mai soli davanti al mistero della sofferenza: si è col Cristo che dà senso a tutta la vita. Con Lui tutto ha un senso, compresi il dolore e la morte", disse, lui che ha esortato tutti, con il cuore, a "non avere paura". Sì perchè la paura è lo stop, l'inciampo che, molto spesso, fa arretrare il senso dell'esistenza delle persone. Io credo che anche Papa Giovanni Paolo II avesse paura. Come tutti gli uomini. Ma la sua risposta è sempre stata un'incondizionata fiducia in Gesù. Da lì, la sua forza e il suo coraggio, apparentemente fuori dalla natura umana, ma in realtà in essa sopiti. Sì perchè ogni uomo può scegliere il proprio destino. O, almeno, l'atteggiamento e, quindi, il modo con cui affrontarlo. E se ci si abbandona alla paura, nulla di grande potrà mai essere completato. Da questa riflessione, lo sprono a non avere paura diventa ancora più pregnante, più giusto. Tra le altre lezioni di vita di Papa Wojtyla: "La violenza distrugge ciò che vuole difendere: la dignità, la libertà, e la vita delle persone". Una perla di saggezza, questa, da considerare in ogni frangente della nostra vita. Molte volte, ci si lascia sopraffare dalla voglia di vendicare le ingiustizia, rischiando di somigliare all'oggetto del nostro disprezzo. Per difendere una causa, invece, come nota il Santo, non deve mai esserci violenza, bensì il suo opposto: l'amore. Unica arma che davvero riesce a preservare dignità, la libertà, e la vita delle persone.

Celebre, poi, tra le parole di Papa Giovanni XXIII, il suo inno alla dolcezza: "Tornando a casa, troverete i bambini. Date loro una carezza e dite: Questa è la carezza del Papa".  E poi: "Troverete forse qualche lacrima da asciugare. Abbiate per chi soffre una parola di conforto". Un Papa umano che invita tutti a non chiudere gli occhi dinanzi al dolore altrui, ma a tentare di alleviare le sofferenze, seppur nel proprio piccolo. Un Papa che conosce la potenza di un sorriso sincero che, sorprendentemente, riesce a migliorare anche la peggiore delle giornate. "Non cerco, non voglio la gloria di questo mondo; l'aspetto molto grande nell'altro", diceva il Papa Buono. "Le porte del paradiso sono due: innocenza e penitenza", osservava ancora, sottolineando l'importanza di avere il coraggio di mettere orgoglio e arroganza da parte e di riconoscere i propri errori, di tentare di non commetterne più. Una lezione di altruismo e di umiltà, quella di Papa Giovanni XXIII che ognuno di noi dovrebbe provare a prendere seriamente in considerazione. Questi due Santi Papi oggi non sono più sulla terra, ma esistono nelle gesta, nei pensieri e nelle preghiere di milioni di persone che hanno fatto della loro vita un esempio da seguire. La loro esistenza, il loro coraggio rappresenta un dono per tutti noi. Una sfida che consentirebbe alle nostre vite di spiccare il volo, al prezzo di avere la forza di fissare l'orizzonte e proiettarsi verso il Cielo, indirizzando e riempendo di senso le nostre azioni e trasformando le nostre vite in qualcosa di enorme. Di sacro. Chi si impegna ad accettare e a meritare questo regalo?

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