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Venerdì, 29 Marzo 2024
Ve lo do io il Fashion!

Ve lo do io il Fashion!

A cura di Valentina Rainone

Le sfilate come short movies alla Milano Fashion Week

La settimana della moda milanese è diventata virtuale, ed ecco che alcune case di moda hanno trasformato le sfilate in veri e propri short movie, come Missoni, Moschino e Marni.

C’è voglia di leggerezza nella collezione di Missoni. “Questo anno che abbiamo vissuto segnerà profondamente la moda di questo secolo», ha detto Angela Missoni. Il video parte da un bowling al canto di Mad world dei Tears for fears all’interno del Forum di Assago, spazio simbolo di concerti e masse, deserto da un anno. Nel video girato con maestria da Lorenzo Gironi, ragazze dinamiche si muovono disinvolte. La prima giovane, sola, isolata nella penombra del bowling nel seminterrato, dà le spalle al pubblico. Comincia poi ad avanzare nello spazio, che si allarga, per incontrare le amiche, che si incrociano e si mettono a chiacchierare, in esterni o all’interno, in un va e vieni continuo. La telecamera si sposta quindi su otto modelle in posa in costume da bagno e occhiali scuri sui tavoli di un enorme ambulatorio, inondato da un'insolita luce calda. Un corridoio illuminato come una discoteca accoglie subito dopo queste signorine che si mettono a ridere e accennano qualche passo di danza, fino alla corsa liberatoria del finale in una passerella di vetro che dovrebbe farle uscire da questo tunnel. Tutto trasuda leggerezza, morbidezza e comfort, con un guardaroba disponibile in colori delicati (verde menta, celeste, grigio, beige), in cui predomina la maglieria, dai golf ultraleggeri alle lunghe mantelle-caftani, passando per tanti vestiti scintillanti in lurex. Abbinano morbide maglie che combinano le silhouette di una felpa e di un poncho con joggers o pantaloni tagliati al polpaccio. «Ho mescolato le diverse stagioni per mettere in luce un’idea di guardaroba Missoni fatto di capi che sono sempre pensati per durare ben oltre una stagione, accompagnando ogni donna nel corso della sua vita», spiega Angela Missoni. Righe multicolor definiscono i maxi T-shirt dress. La pelle e il montone scaldano la collezione,
gli abiti lunghi in lurex o in filati di paillette vestono la sera di una raffinatezza leggera e intima.

Moschino si è lanciato in una fedele e ironica riproduzione di una scena del film The Women diretto nel 1939 da George Cukor, il video all star, con Dita Von Teese, Precious Lee, Winnie Harlow, Miranda Kerr. Nella pellicola originale, un gruppo di donne dell'alta società si riunisce a teatro per un fashion show ambientato su un palco con scenografie rotanti. Lo stesso fanno le dive di oggi, prima spettatrici della presentazione Moschino e poi loro stesse modelle, nel corto che si chiude con la regina del burlesque Dita Von Teese che si volta mostrando il 'derriere' scoperto dall'abito con oblò strategico. A ogni cambio di fondale, un cambio di ambientazione e di ispirazione, tutto filtrato Hollywood anni '40. Si parte dalla vita in città, con la donna in carriera in gessato , con dettagli ironici come i numeri ricamati sul tailleur, per passare al relax in campagna, e poi allo shopping safari, con donne giraffa, donne leopardo, donne esploratrici. Al museo le modelle escono direttamente dal dipinto nei loro abiti di raso pennellato, e poi sono le spettatrici, esattamente come nel film di Cukor. Una sfilata spettacolo, insomma, senza dubbio molto originale.

Francesco Risso, direttore creativo di Marni, ha invitato - virtualmente - il pubblico a casa sua per una colazione, un pranzo e una cena tra amici via zoom, come ci siamo ormai abituati a fare causa covid. E però, nel ritrovarsi intorno a un tavolo, nel cantare e ballare insieme, c'è un senso di intimità e condivisione "bellissimo e catartico", che nessuno schermo può sostituire. Un video surreale girato in quattro giorni nel bellissimo appartamento milanese dello stilista, e proposto in tre versioni diverse "I vestiti funzionano a casa e fuori, quando li vivi insieme ad altri ed è questo”, sottolinea, “l'antidoto, vedere l'emozione di chi li indossa, i semplicissimi gesti delle persone che ci stanno vicino". E non sono modelli, ma artisti e performer, "che non si esibivano da un anno ed erano emozionati nel tornare a fare il loro lavoro", quelli che si siedono intorno alla tavola apparecchiata per pranzo, o che sfilano sulla tavola stessa, mettendo nei piatti una zuppa di sneakers e usando il corridoio come passerella. Il romanticismo si vede dagli abiti, dalle camicie larghe riempite di pince e strette come corsetti ai trench che sembrano gonne ottocentesche fino alla frivola ruche. I capi sono stati tinti, corrosi, ritinti in vasca fino a diventare una miscellanea, un amalgama, le stampe sono un tripudio di memorie perché ottenute grazie alla foto impressione, sui capi stessi, di fiori e oggetti, lasciati al sole fino a lasciare il loro ricordo sulle stoffe. 

Nelle foto in basso, in ordine: Missoni, Moschino, Marni

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