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Giovedì, 25 Aprile 2024
Vincenzo Vespri

Vincenzo Vespri

A cura di vincenzo-vespri

Coronavirus: perché gli anticorpi monoclonali sono il futuro della cura

L’unica cosa di cui si può essere sicuri è che vaccino o non vaccino, il virus perderà la sua virulenza questa estate.  Infatti all’inizio della pandemia si stimava sarebbero stati al più  120 mila gli Italiani che avrebbero potuto morire di Covid qualora non fosse stato messo in pratica un lockdown rigoroso. La triste mietitrice ha raccolto 33 mila decessi con la prima ondata. Adesso con la seconda ondata siamo arrivati a 55 mila e, tramite proiezioni matematiche, si può dire quasi con assoluta certezza che, quando terminerà, i decessi totali non potranno essere meno di 70 mila. Con la terza ondata, che sembra sempre più inevitabile, i morti supereranno i 100 mila. E’ chiaro che se la soglia di non più di 120 mila morti rimanesse valida, lo spazio per una quarta ondata sarebbe estremamente ridotto indipendentemente dalla imminente vaccinazione di massa. A dire il vero, i festeggiamenti di Natale e la prevista riapertura contemporanea delle scuole il 7 gennaio fa pensare anche alla possibilità non remota che la terza ondata possa partire ancora prima che la seconda ondata esaurisca gli effetti. Quali i commenti da fare? Che la natura ha ancora una volta umiliato l’uomo? Che non siamo riusciti a fermare il contagio nonostante la nostra scienza? Che abbiamo solo rimandato di un anno il pedaggio di morte di questo cavaliere pallido dell’Apocalisse?

Forse, in questo specifico momento, è così, ma dobbiamo renderci conto che abbiamo gettato le basi di una grande vittoria. Questa lotta contro il contagio ha fatto emergere l’aspetto migliore della razza umana e della società occidentale ossia la caratteristica che ha permesso alla nostra specie di diventare la specie predominante in Natura.  Dobbiamo notare che quasi tutti i progressi dell’umanità sono avvenuti durante le guerre. Ancora oggi dopo 75 anni dalla fine della II Guerra Mondiale campiamo ancora sulle molte scoperte avvenute durante la Guerra e grazie alla Guerra. Questa volta ciò che ha portato al progresso è stata una guerra non contro altri esseri umani ma per combattere contro un virus. Abbiamo combattuto non per la brama di accrescere un impero, non per la voglia di acquisire ricchezze ma per una vita senza malattie. 

Le scoperte che abbiamo fatto sono sia i vaccini basati sul RNA messaggero che gli anticorpi monoclonali. Il vaccino basato sul RNA credo non sarà foriero, almeno all’inizio, di grandi progressi in ambito medico. Le possibilità che invece si apriranno grazie all’anticorpo monoclonale dovrebbero essere veramente infinite. Questi virali hanno la stessa importanza della pennicillina. Infatti gli antibiotici hanno permesso di combattere i batteri mentre, adesso, gli anticorpi monoclonali permetteranno di combattere anche i virus. Si potranno dapprima combattere i raffreddori (il coronavirus è molto simile al virus di vari tipi di raffreddori) e poi, con la stessa tecnologia, combattere altre malattie virali alcune delle quali ancora incurabili. Inoltre questa nuova tecnologia medicale potrebbe rappresentare il primo passo verso la sconfitta del cancro. Anche se ancora lontana, si intravvede la possibilità di costruire anticorpi capaci di attaccare e distruggere le cellule cancerogene. Paradossalmente le sorti magnifiche e progressive dell’umanità non sono mai state tanto vicine come in questo momento di morte e sofferenza.

Secondo la Bibbia, L’Uomo ha rinunciato al Paradiso Terrestre per poter mangiare il frutto dell’albero della conoscenza e diventare simile a Dio.  Ma per far questo ha accettato di soffrire. I progressi dell’umanità sono sempre stati accompagnati da sacrifici e sofferenza. Prometeo ha donato il fuoco all’Umanità ma è stato condannato da Zeus ad avere il fegato perennemente divorato da un’aquila. Il gran ballo Excelsior preannunciava un secolo di grandi progressi scientifici ma ha preannunciato anche due devastanti guerre mondiali. Il Covid19 ucciderà forse, solo in Italia, più di 100 mila persone, ma ha dato il là a un grande progresso medico. Molte malattie, nel giro di mezzo secolo, non faranno più paura e un numero infinito di vite umane godranno di questo progresso basato e determinato dalle morti di questi giorni. La vita si fonda sulla morte. Senza la morte non ci sarebbe la vita. Questa società aveva nascosto la morte. Perfino la Chiesa non ne parlava più. Questo contagio ci ha costretti a prendere coscienza della morte, del destino ultimo. E ha compiuto il miracolo di risvegliare l’intorpidita società occidentale. Eravamo destinati a un declino che sembrava inevitabile, ma il contagio ci ha dato una scossa. Forse non sufficiente per sopravvivere, anzi sicuramente non tutto sopravviverà del nostro mondo occidentale. Sono contemporaneamente in crisi troppe cose: il nostro modello di democrazia, le nostre idee religiose, i nostri valori più profondi e le nostre tradizioni millenarie Ma almeno adesso non c’è più la certezza che tutta la nostra cultura perirà, che tutto scomparirà “come lacrime nella pioggia”. E’ folle dirlo, ma il Covid non ha portato solo morte e disperazione ma ha portato anche la speranza in un mondo migliore.

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