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Venerdì, 29 Marzo 2024
Vincenzo Vespri

Vincenzo Vespri

A cura di vincenzo-vespri

Coronavirus: ecco quando torneremo a una vita normale

In una settimana sono stati vaccinate ben 140 mila persone in UK. Considerando che in Italia sono morte fino ad adesso “solo” 70 mila persone per il Covid , questo sembrerebbe dire che con  meno di 4 giorni di vaccinazioni “mirate” si sarebbe potuto azzerare la mortalità di questa malattia. Ma è proprio così?

Per far partire l'effetto gregge si dovrebbe vaccinare fra il 60 e il 70 per cento della popolazione. Se supponiamo di essere più o meno organizzati come la Gran Bretagna, questo vorrebbe dire che anche noi andremmo sulle 140 mila vaccinazioni a settimana (20 mila al giorno). Quaranta milioni diviso 20 mila fa 2000 giorni (un po’ meno di 5 anni e mezzo). Quindi anche i vaccini sono solo una fallace speranza?

Diamo un po’ di sano ottimismo. La situazione non è rosea ma neanche priva di prospettive come è stata fino ad adesso. Anche se, con i numeri attuali, sembra impossibile una vaccinazione di massa, non è impossibile pensare di vaccinare prima dell'estate la popolazione più anziana (over 75 o, meglio ancora, over 70) e quella più fragile. Questo dovrebbe garantire il ritorno ad una vita quasi normale per l'estate.

Infatti cerchiamo d’immaginare la situazione che avremo verso maggio/giugno. I primi caldi dovrebbero depotenziare il virus e dovremmo avere come la scorsa estate un lungo momento di tregua. La (probabile e quasi inevitabile) terza ondata dovrebbe aver portato il pedaggio di morte a un po’ più di 100 mila morti. Considerando un indice di mortalità dell'1 per cento, questo vorrebbe dire che almeno 10 milioni d’Italiani avrebbero già contratto il virus e sarebbero perciò (parzialmente?) immunizzati. Il fatto che la parte più suscettibile al contagio sarà per allora vaccinata, non solo ridurrà la mortalità a livello di una normale influenza ma anche eviterà che le RSA e gli ospedali possano continuare ad essere dei pericolosi cluster di contagio.

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Per l’estate inoltre dovrebbero essere finalmente arrivati in commercio vaccini di più facile somministrazione di quelli attuali per cui, come per i vaccini anti-influenzali, si potrebbe usare l'estesa rete dei medici di base per la loro somministrazione permettendo di concludere la vaccinazione di massa di tutta la popolazione italiana per fine anno. L’azione dei vaccini dovrebbe essere inoltre coadiuvata dall’arrivo degli anticorpi monoclonali che sembrano essere estremamente promettenti in quanto dovrebbero permettere di combattere efficacemente i virus.

Quindi, se tutto va come previsto, per maggio-giugno potremo iniziare a tornare alla normalità e per il prossimo Natale dovremmo essere finalmente usciti totalmente da questo incubo.Perciò tutto sarà come prima? Assolutamente no.  Questa pandemia ha accelerato cambiamenti epocali sia sociali che culturali che industriali. Dovremo essere pronti ad investire nel futuro perché niente sarà come prima. 

Questa pandemia ha messo a nudo tutti i nostri difetti. Fra oggi e domani raggiungeremo il Perù al secondo posto mondiale per mortalità in percentuale. La nostra economia sta reagendo peggio di molti altri paesi alle conseguenze nefaste del contagio e non recupereremo tanto facilmente la perdita di PIL Il nostro impianto di governance costituzionale di tipo parlamentare si è rivelato inadeguato in una situazione altamente emergenziale come questa. Infatti il nostro premier non ha la legittimità data da un'elezione diretta come in altri paesi, ma, eppure, grazie allo stato di emergenza si è ritrovato ad avere gli stessi ampi poteri di quelli previsti in sistemi costituzionali basati sul premierato. E’ quindi assolutamente necessario che, finita questa emergenza, tutto il paese si rimbocchi le maniche e inizi la inderogabile ricostruzione morale ed economica.  Dobbiamo cambiare per evitare di continuare ad essere il ventre molle dell'Europa.

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